Rio 2016, Alistar Brownlee oro nel triathlon, aspetta il fratello Jonathan che vince l'argento

Rio 2016, Alistar Brownlee oro nel triathlon, aspetta il fratello Jonathan che vince l'argento
di Redazione Sport
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Giovedì 18 Agosto 2016, 18:10 - Ultimo aggiornamento: 20:08
Un podio in famiglia nel triathlon: i due fratelli inglesi Alistair e Jonathan Brownlee hanno confermato il dominio della specialità, vincendo rispettivamente oro e argento a Rio 2016 sul traguardo di Copacabana. Visto l'ampio vantaggio, Alistair si è fermato qualche metro prima della fine, sventolando la bandiera britannica e aspettando per alcuni istanti il fratello, prima di tagliare il nastro di vincitore e poi abbracciarsi con Jonathan. I due erano stati oro e bronzo a Londra 2012.
Re e principe. Sul traguardo di Copacabana sventola l'Union Flag della Gran Bretagna, sempre più «regina» a Rio 2016. La bandiera se l'è messa sulle spalle Alistair Brownlee pochi metri prima di vincere la medaglia d'oro nel triathlon e pochi attimi prima di aspettare il fratello minore, Jonathan, argento, a soli sei secondi. I due, dopo aver concluso la massacrante prova (nuoto, ciclismo e corsa) in circa un'ora e 45 minuti, stremati, si sono stesi a terra e si sono abbracciati a lungo. Per i Brownlee, il podio olimpico in famiglia non è una novità: avevano già fatto festa a Londra 2012, chiudendo rispettivamente primo e terzo, con Alistair, il maggiore, sempre davanti. Questa volta è andata ancora meglio, con l'oro e l'argento di due fratelli (i primi nella storia olimpica della Gran Bretagna, i dodicesimi in quella di tutte le nazioni). «Ero fiducioso - ha detto il vincitore - perché io e mio fratello, insieme, ci siamo preparati duramente per questa Olimpiade. Lo facciamo da quando eravamo piccoli: calcio, ping pong o tennis, abbiamo sempre fatto tutto insieme.
Negli ultimi metri sapevo di aver un buon vantaggio, e così mi sono fermato per fare festa insieme a Jonathan». L'abbraccio dei fratelli Brownlee, attraverso i social e la tv, è arrivato fino al Regno Unito, sempre più in festa per un'Olimpiade straordinaria, con un medagliere che vede i britannici in lizza per il secondo posto finale. Nelle ultime giornate di gare, saranno probabilmente superati dalla Cina, ma, anche se accadesse, non potrà cambiare il giudizio, eccellente, sulle prestazioni a Cinque cerchi «marchiate» Union Flag. Da ricordare, in particolare, il successo nel singolare maschile di tennis di Andy Murray, che ha bissato l'oro conquistato sull'erba di Wimbledon quattro anni prima. Dalla pista del velodromo olimpico, il «bottino» più importante con sei ori. Più in generale, per capire quanto sia cresciuto il movimento sportivo britannico, bisogna fare un salto indietro di 12 anni e rileggere il medagliere di Atene 2004: la Gran Bretagna chiuse al decimo posto con «sole» 30 medaglie. Da Pechino 2008 è cominciata la risalita, fino al quarto posto (47 medaglie), diventato terzo nelle Olimpiadi di casa (65 medaglie) quattro anni fa. Numeri e medaglie (55 finora a Rio) alla mano, è fin troppo evidente che nella preparazione prima e nell'eredità poi di Londra 2012 la Gran Bretagna ha trovato una generazione vincente: l'obiettivo di tutti quelli che - come Roma 2024 - si candidano a ospitare un'edizione dei Giochi a cinque cerchi.
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