dal nostro inviato
TOKYO Un’Italia vincente, multietnica, superintegrata e, soprattutto, felice. Signore e signori, ecco a voi il miracolo olimpico. I migliori Giochi della nostra storia ci lasciano questo in eredità. Un Paese sportivo che si è compattato intorno ai propri campioni, che ha annullato le differenze – ma quello in realtà lo aveva fatto sin dal principio, con la sola composizione del team azzurro – e che guarda a un futuro allargato e inclusivo, come da missione dichiarata del Cio per Tokyo 2020. E che soprattutto un futuro ce l’ha e ha sgomitato per averlo. Perché queste Olimpiadi, in bilico per mesi tra il Covid e la bufera di polemiche e contestazioni che il vento portava fino in Europa, «sono state una scommessa clamorosamente vinta». Ci tiene a sottolinearlo il presidente del Coni Giovanni Malagò nella conferenza a Casa Italia in cui ha fatto il bilancio dei Giochi. Ovviamente positivo, figurarsi. Ma a snocciolare i numeri ci si rende conto che queste Olimpiadi sono state un trionfo ben al di là delle 40 medaglie vinte, il record di tutti i tempi che polverizza le 36 di Roma 1960 e Los Angeles 1932.
Olimpiadi, le pagelle dei medagliati: Jacobs e staffetta 4x100 da 10 e lode. Encomio a Paltrinieri
L’Italia chiude il medagliere al decimo posto ma con un bottino numericamente più cospicuo di Olanda, Francia e Germania, le tre che ci precedono.
Olimpiadi, il bilancio di Giovanni Malagò: «Record di un'Italia mutietnica e integrata»
Pioggia di eventi
«La credibilità dello sport italiano è ai massimi livelli: si sono creati i presupposti ideali per ospitare grandi eventi in Italia», rilancia il presidente del Coni. Grandi eventi tra i quali difficilmente ci sarà un secondo tentativo per i Giochi estivi. «È impensabile una candidatura per il 2036 quando ancora devi organizzare un’Olimpiade, ci si potrà pensare, nel caso, un minuto dopo la fine di Milano-Cortina 2026». Meglio concentrarsi su un appuntamento a breve termine, quello del 23 settembre. «Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato la delegazione del Coni con i medagliati al Quirinale – rivela Malagò -. Anche il premier Draghi ci tiene moltissimo e sta cercando di studiare un’eventuale light dinner per la stessa sera». «Abbiamo reso felice un Paese – aggiunge - La responsabilità era grande, ma questa squadra che gestisce il Comitato olimpico è molto competente. Il Coni deve essere più centrale nella vita istituzionale del Paese». Testa al lavoro, dunque, e obiettivo su Parigi dove «non sarà impossibile ripetersi». «Ma per farlo abbiamo bisogno di poterci concentrare solo sullo sport, senza disperdere tempo ed energie in altro», conclude Malagò. Chi ha orecchie per intendere… Intanto metabolizziamo e godiamoci «la migliore Olimpiade della nostra storia».