Rio 2016, il magico mondo di Kaori

Rio 2016, il magico mondo di Kaori
di Alfredo Spalla
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Venerdì 19 Agosto 2016, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 12:57
RIO DE JANEIRO - Un posto nella storia delle Olimpiadi per Kaori Icho. La lottatrice giapponese, vincendo la finale della categoria 58 kg della libera femminile, è diventata la prima donna a conquistare quattro ori consecutivi in una prova individuale. È diventata inoltre la prima lottatrice a salire per quattro volte sul gradino più alto del podio. Un record che nessun'altra atleta giapponese aveva mai sfiorato prima. Nella finale dell'Arena Carioca 2, la giapponese ha superato la russa Zholobova Kobolova solo al penultimo secondo del match: «È stata emozionante ed equilibrata. La russa ha fatto una grande lotta, ma ho cercato il risultato fino alla fine. Ero così concentrata che ho persino faticato a capire che avevo vinto l'oro per la quarta volta». Frastornata ma felice, ha capito di aver compiuto un'impresa unica solo a posteriori: «L'ho realizzato solo quando l'arbitro ha alzato la mia mano. In quel momento ho capito di aver scritto il mio nome nella storia», ha dichiarato dopo il successo. In quattordici anni di carriera internazionale, la lottatrice trentaduenne ha perso solamente tre incontri e nonostante l'età non esclude una possibile partecipazione a Tokyo 2020: «È possibile che ci sia, ma non è detto. Manca ancora tanto tempo per la prossima Olimpiade e dovrò valutare le mie condizioni».

 

UNA LEGGENDA VIVENTE
Icho entra nel pantheon degli eletti olimpici. Solo in cinque, infatti, sono riusciti a ripetersi per quattro volte consecutive. Il danese Paul Elvstrom nella classe Finn della vela fra 1948 e il 1960; lo statunitense Al Oerter nel lancio del disco fra il 1956 e il 1968; Carl Lewis nel salto in lungo fra il 1984 e il 1996; il britannico Ben Ainslie, nelle classi Laser (2000) e Finn (fra 2004 e 2012) della vela e ovviamente Michael Phelps, quattro volte campione nei 200 misti. Icho, rispettatissima nel suo Paese ma meno nota nel Mondo occidentale, è stata imbattuta fra il 2013 e il 2016. La sua striscia positiva di 189 incontri vincenti è stata interrotta nel gennaio di quest'anno al Grand Prix di Kranoyarsk dalla mongola Orkhon Purevdorzh.

CINQUE MONDIALI
I record, però, non si limitano alle competizioni a cinque cerchi: in carriera ha vinto dieci mondiali, conquistando il primo nel 2002 quando era ancora diciottenne. Non tutto, però, è sempre andato per il verso giusto nella sua carriera. Nel 2009, con già due ori olimpici vinti, Kaori vuole smettere a causa dell'assenza di avversarie temibili nella stessa categoria. Nell'anno sabbatico si trasferisce in Canada alla ricerca di nuove sfide, tornando a competere solo nel 2010. La mossa funziona: Kaori valorizza il lavoro di squadra, si allena contro gli uomini e vince i Mondiali del 2010, 2011, 2013, 2014 e 2015. Il quarto oro l'ha voluto dedicare alla madre, scomparsa nel 2015: «Sento molto la sua mancanza. Sono sicura che mi osserva dal paradiso e io la sento. È stata lei a darmi gli ultimi due punti della lotta finale», ha detto a fine gara tenendo in mano un quadro con l'immagine della madre.