Rio 2016, vincere l'oro a 54 anni e alla sesta Olimpiade
L'argentino Lange, dal tumore alla gioia

Rio 2016, vincere l'oro a 54 anni e alla sesta Olimpiade L'argentino Lange, dal tumore alla gioia
di Alfredo Spalla
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Mercoledì 17 Agosto 2016, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 10:27
Vincere la prima medaglia d’oro alla sesta Olimpiade. A 54 anni, e dopo aver sconfitto un tumore al polmone nel 2015. La storia dell’argentino Santiago Lange è forse la più bella e olimpica che Rio2016 potesse offrire al Mondo sportivo. Già bronzo ad Atene 2004 e Pechino 2008 nella specialità Tornado, il velista argentino ha vinto in coppia con la collega Cecilia Carranza Saroli, 29 anni. Ha condotto una regata d’esperienza nella classe Nacra 17 Mista, una novità per i Giochi. Un catamarano più moderno e agile, che ha convinto Lange a tentare l’impresa nonostante l’età. La medal race, che all’ultima regata assegna il doppio dei punti, è stata la sintesi di una carriera fatta di esperienza, costanza e forza di volontà. Alla vigilia la coppia argentina era in testa alla classifica generale, con 65 netti. Subito prima degli italiani Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri, scivolati in quinta posizione dopo una buona partenza. L’Argentina, invece, parte male, accumulando una penalità. A quel punto Santiago tira fuori l’esperienza di tante regate, legge bene la gara e rimonta interpretando meglio di chiunque l'instabilità del vento, mentre gli altri sbagliano scelte. La vela albiceleste supera la boa rossa per sesta, proprio davanti all’Italia. Arrivano 12 punti. I giornalisti argentini s’affannano per calcolare il punteggio finale. Il totale dice 77, meglio di Australia (78, argento) e Austria (78, bronzo).
Lange non ha nemmeno il tempo di realizzare di aver vinto l'oro che si ritrova i figli Yago e Klaus in acqua che nuotano per raggiungere il catamarano e abbracciarlo. Anche loro gareggiano a Rio2016 nella classe 49er, ma l’oro del padre vale qualcosa in più. È l'atleta più anziano a vincere una medaglia a Rio2016, ma l'età non lo spaventa: «L'età si porta nel cuore. A volte mi chiedono se andrò a Tokyo; non lo so. Finché le ginocchia resistono, io ci sono», scherza a fine regata. Dei problemi personali, però, parla con la giusta misura: «Sono una persona che guarda avanti, ma se la mia storia può servire d'esempio sono disposto a raccontarla. Le cose più costano e più si godono. E questa medaglia m'è costata davvero molto», conclude Lange. 
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