Viviani: «Ho vinto la gara più importante della mia vita»

Viviani: «Ho vinto la gara più importante della mia vita»
di Francesca Monzone
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Martedì 16 Agosto 2016, 02:33
Lacrime di gioia per Elia Viviani che con lo splendido oro olimpico ha riportato l'Italia sul podio della pista con l'omnium, la prova più complicata di questa disciplina.
Elia, che effetto le fa questa medaglia?
«Non ho ancora realizzato quanto è successo ma so solo di aver vinto la gara più importante della mia vita».
È la medaglia del suo riscatto?
«Penso di aver meritato questa medaglia. Ho inseguito tanto e perso dei mondiali e anche le Olimpiadi di Londra. Sono quattro anni che penso a questo appuntamento. Oggi, quando sono salito in pista, era solo per la medaglia d’oro. Perché tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni valevano solo il successo».
Questa sua vittoria è stata meritata: ma quanto le è costato questo lavoro?
«Alla fine della prova molti atleti sono venuti a complimentarsi con me e lo hanno fatto con emozione e sincerità. Questo mi ha fatto molto piacere ed è già un riconoscimento. Tante volte ho perso e ci ho rimesso considerando anche il fatto che io corro su strada. Sono andato anche controcorrente per una squadra che corre nel World Tour. Credo che il mio merito sia stato di aver sempre creduto in quello che facevo e devo dire grazie anche alla Federazione e al nostro tecnico Marco Villa che è stato anche un amico in questi anni. Anche i giovani della nazionale hanno avuto un ruolo importante e con loro stiamo crescendo. Ganna, ad esempio, mi ha aiutato a migliorare nell'inseguimento. Averli avuti qui nel quartetto per me è stato motivo di orgoglio. Anche Bertazzo e Consonni mi hanno aiutato andando a tappare qualche buco quando io non potevo prendere parte a tutti gli appuntamenti in programma perché dovevo riposare. Sono veramente un bel gruppo».
A chi dedica questa sua vittoria?
«A me stesso ma anche alla mia fidanzata Elena che mi è sempre stata vicino e che è stata un grande supporto nei momenti difficili. Forse facendo il mio stesso lavoro riesce a capirmi meglio. Poi, ovviamente, alla mia famiglia che mi ha aiutato molto».
Quali sono stati i momenti che ricorderà di più della gara di oggi?
«La caduta. Mi ha scosso molto perché quando cadi non sai mai cosa succede. Mi sono fermato un attimo per capire la situazione è
e quando ho capito che stavo bene e che il problema era solo la bici, mi sono preso un giro per riordinare le idee e capire come stavo. Sono risalito in bici e ho guardato il tabellone perché ero io il leader dell'omnium e l'adrenalina è salita ancora di più. Poi il finale. Gli ultimi giri che mi sono goduto perché ormai non potevano più battermi. E poi dopo il traguardo: potevo finalmente gioire per l'oro».
Nella sua carriera che importanza ha questa medaglia?
«Tantissima. Rappresenta la chiusura di un capitolo importantissimo della mia carriera. Sarò sempre parte della pista perché è giusto per la nazionale che mi ha dato tanto e avrà sempre un ruolo importante. Per i prossimi anni avrò anche altri obiettivi, in particolare su strada. Penso che dobbiamo credere nella nazionale e nei giovani che abbiamo e sono convinto che questi ragazzi li vedremo alle olimpiadi di Tokyo nel 2020 e io voglio essere parte di questa nazionale per aiutarli».

 
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