Vuelle, attenta agli ex a Tortona. Abdur-Rahkman: «Che felicità vedere il pubblico festeggiare dopo il tiro vincente contro Venezia»

Vuelle, attenta agli ex a Tortona. Abdur-Rahkman: «Che felicità vedere il pubblico festeggiare dopo il tiro vincente contro Venezia»
Vuelle, attenta agli ex a Tortona. Abdur-Rahkman: «Che felicità vedere il pubblico festeggiare dopo il tiro vincente contro Venezia»
di Mirko Facenda
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 05:50

PESARO Si avvicina a grande passi per la Carpegna Prosciutto la sfida esterna contro la Bertram Tortona, che nelle sue file schiera diversi giocatori ex Vuelle e anche alcuni dirigenti e giocatori marchigiani. Per quanto riguarda gli ex della sfida saranno il play-guardia Semaj Christon, il centro Tyler Cain e la guardia Ariel Filloy, mentre l’ad Ferencz Bartocci, il direttore operativo Vittorio Perticarini e l’ala Luca Severini sono tutti marchigiani doc. 

Le domande


Nel frattempo ieri nella rubrica della Lega Basket “5 domande a...” la guardia della Carpegna Prosciutto Muhammad-Alì Abdur-Rahkman è stato il primo protagonista a essere intervistato ripercorrendo i momenti precedenti al tiro che poi ha regalato la vittoria alla sua squadra contro Venezia.«Dopo il fallo antisportivo sapevo che rimettevamo in campo la palla da una rimessa laterale avanzata. Volevo solo essere smarcato, perché ho sentito che i nostri avversari parlavano di fare dei cambi, ma in situazioni simili con un tiro da prendere negli ultimi secondi non puoi prefigurarti nulla. Così dopo essermi trovato libero, ho dato uno sguardo a cosa facevano gli altri e poi ho semplicemente preso un tiro che sapevo avrei potuto segnare e che sono felice di avere segnato. Penso anche che ci fosse un fallo e che dovessi avere il tiro libero aggiuntivo. Ad ogni modo quando la palla è finita in fondo alla retina prima ho percepito un attimo di silenzio e poi ho visto il pubblico esplodere e le emozioni hanno preso il sopravvento. Ero entusiasta e felice che avessimo vinto la partita, abbiamo giocato bene per tutti i 40 minuti e da subito abbiamo preso il comando della gara quindi penso ci meritavamo la vittoria».


I ricordi


La guardia della Carpegna Prosciutto, spiega poi che cosa abbia voluto dire essere compagni al college di giocatori come Duncan Robinson e Jordan Poole. «È qualcosa che ti spinge a fare bene aver compagni di questo tipo. A Michigan, in una delle scuole più dure del paese e in una conference come la Big 10, ognuno ha obiettivi e aspirazioni personali, vuole diventare qualcuno e lavora duro per questo, ma noi ci siamo posti un obiettivo comune come squadra, provando a portare a casa il titolo nazionale.

Entrambi sono belle persone, Jordan ha una personalità prorompente come si vede sul parquet; è divertente, estroverso, un bravo ragazzo in tutti i sensi. Lo stesso vale per Duncan Robinson che era nella mia stessa classe ed abbiamo speso un sacco di tempo insieme, anche lui è un bravo ragazzo, molto intelligente, un grande lavoratore e uno dei migliori tiratori che abbia mai visto. Ogni tanto ci sentiamo ancora, abbiamo calendari diversi ma proviamo ancora a tenerci in contatto il più possibile». Abdur-Rahkman per la terza stagione consecutiva ha iniziato con due vittorie consecutive la sua stagione e conosce bene le differenze che ci sono tra campionato italiano, polacco e G-League. «Il modo di giocare in Europa e in America è completamente differente per via di regole diverse. Nell’insieme ciò fa sì che il gioco si sviluppi a un ritmo più alto e si corra molto più avanti e indietro per il campo in America»


«Gioco diverso»


Il campionato polacco invece è un poco più fisico rispetto a quello italiano, che però è più tattico e ha roster con più qualità. Tutti hanno buone capacità nel campionato italiano e questa credo sia la differenza maggiore». Abdur-Rahkman ci dice cosa significa portare per lui un nome importante come quello del pugile Muhammad-Alì. «Che mi piaccia o meno il mio nome sarà sempre legato al suo. Portarlo è qualcosa che mi spinge a crearmi il mio personale percorso di successo. Ti senti a disagio con quel nome perché finisci per essere accostato a lui, a cosa ha fatto, ma nessuno dentro e fuori il mondo della boxe può essere paragonato a lui, quindi puoi solo cercare di fissarti qualcosa come obiettivo e cercare di sforzarti di essere una buona persona dentro e fuori dal campo. Penso in questo di aver fatto un buon lavoro». La guardia della Carpegna Prosciutto illustra anche i suoi hobby. «Mi piacciono tutti gli sport in generale, guardo calcio e football americano, poi la tv in generale, gioco con i videogiochi, esco di casa stando nella natura e cercando di imparare e fare sempre nuove cose perché la vita va avanti»
 

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