PESARO - La prima domanda sulla prima squadra è arrivata dopo 40 minuti di botta e risposta, intervallati da battimani a intermittenza. Il segno che la tifoseria pesarese - un centinaio i presenti sui gradoni della tribuna del Benelli - comprende la portata a medio-lungo termine del progetto Vis. Mauro Bosco ha risposto pazientemente a tutti i quesiti, in un sabato mattina estivo d’incontro presidente-tifosi che non si ricorda a memoria.
Anno cruciale per l’affezione
La prima questione toccata è l’affezione da implementare. «Meglio avere 2.000 abbonati a prezzi stracciati piuttosto che 500 a costo pieno», ha notato un tifoso. «Il tema è centrale, ma non facciamo esempi di altre realtà non replicabili a Pesaro - ha risposto Mauro Bosco, davanti al copresidente Marco Ferri, all’uomo mercato Michele Menga, al dirigente Amadori e all’addetto stampa Bertuccioli - Ogni scelta va adeguata alla platea. Questo è l’anno cruciale. I prossimi giorni presenteremo le campagne promozionali e anticipo solo che aboliremo le tanto criticate Giornate biancorosse. Mi gioco tutte le carte per far affezionare la città alla Vis: oltre alle offerte, ho preso un mister che fa giocare le sue squadre perché il calcio è spettacolo. Una cosa, però, fatemela dire. Anche voi dovete fare la vostra parte».
L’imprenditore napoletano non si riferiva ai presenti, ma a Pesaro in generale: «Una buona parte della città la pensa diversamente da me. Mi spiego meglio: ai tempi della Serie D c’erano 2.000 persone allo stadio, perché qualcuno pensa che è più bello stare in alto tra i dilettanti piuttosto che soffrire in C. La mia natura mi porta però a cimentarmi sempre con chi è più forte, per sfidare in primis me stesso. A oggi l’ambizione mia e della Vis non si sposa con quella di parte della città. Bisogna che tutti riflettano e si allineino ai nostri obiettivi, che sono quelli di non sfigurare al cospetto di veri colossi».
I 2 Prato
Stuzzicato sullo stadio che necessita di lavori a 360 gradi, Bosco ha risposto nel seguente modo: «A Villa Fastiggi, da privato, sto facendo un investimento sul pubblico che mi ha dato l’area per 31 anni.
Tra giovani e prima squadra
Necessario riallacciare i rapporti con le società minori, «ma ci deve essere la mano tesa pure dall’altra parte, pensando che la Vis di oggi è diversa da quella di 25 anni fa e che quindi va messa una pietra sopra eventuali accordi non rispettati che non riguardano me, Ferri e chi ci ha preceduto negli ultimi 5, 7 o 10 anni». Si è parlato dell’Academy, «col prezzo dell’iscrizione aumentato perché la crescita passa dall’immagine e dal fatto che ogni anno va dato ai tesserati un kit nuovo», e ovviamente della prima squadra. «L’obiettivo è definire il 90-95% degli innesti nei prossimi 7 giorni, per fornire a Sassarini in ritiro il gruppo quasi definitivo». Dopo il colpo Di Paola («Non facile convincerlo, era sotto contratto col Modena e aveva mercato»), sono arrivati giovani di belle speranze. «Ma non dimenticate i giocatori che abbiamo già: stiamo facendo di tutto per trattenere chi ha dimostrato che potrebbe giocare in B o in C con ambizioni diverse. E mi riferisco a Farroni che vorrebbero tutti, a Cannavò che è un under solo sulla carta, e a Marcandella. Nomi importanti che fino a due anni fa sarebbero andati via da Pesaro a maggio, e invece ora cerchiamo di tenerci stretti».