PESARO- Le cose non andavano bene da diverse giornate. La sconfitta di ieri sera, 14 marzo, in casa contro il fanalino di coda Aquila Montevarchi ha complicato tutto per la Vis Pesaro lasciando spazio alla rabbia della propria tifoseria. Un malcontento, in particolare da parte dei ragazzi della curva Prato ma anche del resto dello stadio, divampato già prima del fischio finale con diversi cori di insulto all'indirizzo della squadra (in piena zona retrocessione) e della società senza risparmiare neanche il responsabile tecnico Michele Menga.
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Il faccia a faccia a fine gara
Dopo il triplice fischio i giocatori sono stati chiamati a gran voce sotto la curva e lì invitati energicamente a tirar fuori gli attributi nelle ultime sei giornate di campionato. Contestazione che si è protratta anche all'esterno dello stadio in particolare a ridosso della porta carraia che divide l'ingresso con gli spogliatoi.
La sanzione
3500 euro di multa alla Vis Pesaro "per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti commessi dai suoi sostenitori integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti nell’avere, al termine della gara: intonato cori offensivi e minacciosi nei confronti dei giocatori della propria squadra
e per aver alcuni sostenitori tentato di scavalcare la recinzione causando altresì la caduta di uno di essi all’interno del recinto di gioco, provocando l’intervento delle Forze dell’Ordine; Durante il deflusso le contestazioni da parte dei propri sostenitori proseguivano con il lancio di bottiglie e sassi verso il parcheggio interno uno dei quali colpiva un tesserato della Società Aquila Montevarchi all’altezza del ginocchio; venivano inoltre lanciati un bengala e una bomba carta contro la recinzione; Le proteste dei sostenitori proseguivano ulteriormente tanto da costringere i calciatori e la dirigenza ad abbandonare l’impianto sportivo sotto la protezione delle Forze dell’Ordine"
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