Vis, parla mister Sassarini: «Voglio giocare con 5 uomini d'attacco. Manca una punta? Come sei anni fa poi Costantino ne fece 27»

Vis, parla mister Sassarini: «Voglio giocare con 5 uomini d'attacco. Manca una punta? Come sei anni fa poi Costantino ne fece 27»
Vis, parla mister Sassarini: «Voglio giocare con 5 uomini d'attacco. Manca una punta? Come sei anni fa poi Costantino ne fece 27»
di Emanuele Lucarini
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Lunedì 1 Agosto 2022, 05:30

PESARO «Sta andando tutto alla grande. Non è una frase fatta, ma la realtà di giorni in cui io e il mio staff stiamo portando avanti un lavoro in maniera sinergica con la società. Ovviamente tra i giocatori c’è chi apprende più velocemente e chi meno, ma fa parte del percorso di un gruppo che nella sua totalità si sta impegnando con grande dedizione e attenzione». Così David Sassarini, direttamente dal ritiro trentino di San Lorenzo Dorsino, dove la Vis è da più di una settimana.  
Mister Sassarini, lei ha ripreso possesso della panchina biancorossa dopo sei anni. Come ha ritrovato l’ambiente? 
«Molto organizzato, con una società attenta a ogni singolo particolare. Insomma, c’è grande professionalità sotto tutti i punti di vista». 
Impressioni della squadra? 
«Ottime. Tutti stanno dando il massimo, seguendo il sottoscritto e lo staff di prim’ordine che mi è stato messo a disposizione. Mi riferisco a Francesco Renzoni, il mio vice, una gran bella scoperta, ma anche al preparatore atletico Marco Giovannelli, a Matteo Mantoni che cura i Gps, e a Stefano Franco che dà una grossa mano. Senza dimenticare Michele Aragona, un match analyst attentissimo ai particolari oltre che un grandissimo lavoratore, e Francesco Franzese, il preparatore dei portieri che non ha bisogno di presentazioni: basti pensare al lavoro fatto lo scorso anno su Farroni». 
Farroni che è uno dei perni di una squadra che reputa come? 
«Secondo me è il giusto mix tra giovani e anziani. Tutti si stanno impegnando seriamente per apprendere un’idea comune nuova». 
Non siete troppo giovani? 
«Non penso proprio. Al di là del fatto che andremo a completare la squadra, non è una questione di età». 
Com’è il Sassarini di oggi? Quanto è diverso da quello che 6 anni fa lasciò un ricordo indelebile in tutti gli appassionati di pallone pesaresi? 
«I principi sono rimasti, e mi riferisco all’aggressione dell’avversario e al volere la palla sempre, però sono mutati i particolari. Oggi in fase di non possesso insegno a rispettare l’avversario. Avendo avuto la fortuna di allenare in diverse categorie (anche nella massima serie turca, ndr), mi ha fatto cambiare qualche cosa. Davanti, comunque, rispetto al passato c’è un calciatore in più: giocheremo con una punta, due trequarti e due ali». 
Quindi su che modulo state lavorando? 
«I moduli lasciano il tempo che trovano. Il calcio è fluido, si scompone in ogni porzione di campo a seconda delle situazioni. Diciamo che voglio 5 giocatori offensivi e 5 che costruiscono il gioco più indietro». 
Molti pensano che in rosa manchi una prima punta… 
«Tutti dicevate che mancava un attaccante anche 6 anni fa: sapete come è finita, con un giocatore che fece 27 gol (Costantino, ndr). Io non penso che all’attuale squadra manchi una prima punta. A oggi abbiamo tanti giocatori offensivi in grado di segnare. Semmai manca un giocatore diametralmente opposto a quelli che ci sono, quindi un trequarti o una seconda punta. Comunque vediamo». 
L’obiettivo di quest’anno? 
«Fare arrivare i risultati attraverso le prestazioni». 
Il girone? 
«Sinceramente mi interessa poco delle avversarie. Mi concentro sul dare un’identità chiara a questa squadra, che deve provare a imporre il proprio gioco sia al Benelli che fuori». 
 

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