La Salernitana conquista la salvezza
i rigori sono fatali al Venezia

Menichini
Menichini
di Vanni Zagnoli
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Domenica 9 Giugno 2019, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 21:27
Il playout concluso un mese dopo la fine del campionato di serie B si chiude ai rigori: retrocede Serse Cosmi, si salva Leonardo Menichini. Resta in serie B la seconda squadra di Claudio Lotito, che avrebbe voluto affiancare la Salernitana alla Lazio, in A, e persino con ambizioni, perchè la piazza è calorosa, torna in C il Venezia, per il rigore parato da Micai a Bentivoglio e per il penalty calciato alto da Coppolaro. Non è stato capace di sfruttare l’uomo in più per 80 e passa minuti, ovvero per un tempo e tutti i supplementari.

Tutti in laguna, dunque, oggi, allo stadio Penzo, sull’isola di Sant’Elena, l’1-0 valso i supplementari per il Venezia era meritato, faceva il paio con il 2-1 dell’andata all’Arechi, quando gli arancioneroverdi meritavano molto di più. Complessivamente, insomma, il Venezia è stato superiore, la Salernitana è attendista e spesso l’atteggiamento è premiante, per la sopravvivenza. 

Entrambe le squadre sono a propensione difensiva, i granata avevano iniziato con Colantuono, a Natale la serie A sfuggiva, dopo la sconfitta di Carpi, il tecnico che vinse 7 gare di fila con l’Atalanta si dimise e subentrò Gregucci. L’ex vice di Roberto Mancini non è andato bene, gli è capitato spesso, negli ultimi anni, è stato esonerato il mese scorso. Per Leonardo Menichini, una vita con Mazzone e la Salernitana già salvata 3 anni fa. E’ un buon professionista, specialista proprio delle code ai campionati.

Al Venezia, Pippo Inzaghi aveva avvicinato la finale playoff, un anno fa, il dopo è stato Stefano Vecchi, vinci molto con l’Inter primavera e meritevole di più tempo. Joe Tacopina è impulsivo, voleva la Roma e il Bologna, è stato liquidato anche dal canadese Saputo, in laguna sognava la A, fosse tornato subito in C magari avrebbe fatto come il russo e gli altri che fecero fallire due volte la squadra del capoluogo veneto.  Ha esonerato Vecchi rapidamente, con Zenga la squadra dava l’impressione di poter inseguire i playoff, è tornata in crisi ed è arrivato Serse Cosmi. L’uomo del fiume, da suo libro, è lontano dal Perugia che portò in Europa, in avvio di millennio, fatica sempre più, il carattere non basta, neanche per traguardare il quintultimo posto. Sono retrocesse Padova e Carpi, il Foggia a tavolino, per la penalizzazione e per l’appena -20 comminato al Palermo, per i bilanci truccati, decisione di secondo grado discutibile e osteggiata da molte società.

Lotito dovrebbe riprogrammare la scalata, intanto i salernitani respirano di sollievo, devono ringraziare l’ardore dell’argentino Casasola, la reattività del portiere Micai e in generale la voglia di restare a galla.

Tornando alla partita, è stata bella, come agarauno, dalla parata di Micai su Bocalon, lanciato da Bentivoglio, con spizzata di Lombardi. Decide la punizione del centrocampista, Modolo controlla di sinistro e con l’altro piede trova l’incrocio. All’intervallo l’espulsione di Minala, gomitata volontaria a Modolo, smascherata dal Var. 

La ripresa evidenzia i limiti del gioco di Menichini, Anderson non trova la porta e Micai smanccia su Lombardi. Di Tacchio accarezza il pari e la permanenza, il portiere Alessandro Micai si oppone al solito Lombardi e a Domizzi, mentre Pinato manda alto.

La sfida è tattica, con i 66 anni di Menichini e i 61 anni di Serse. Serve la coda, allo spareggio playout, Rossi segna per il Venezia ma in fuorigioco. Sbaglia Memolla, Micai anticipa Pimenta e Zigoni manda alto. Bentivoglio calibra da destra, frustata di Lombardi e Micai vola. Segue l’extra cambio per parte, verso i rigori.

Dal dischetto segnano Domizzi e Casasola, Suciu e Calaiò, Micai intercetta il destro di Bentivoglio, realizza anche Pucino. Coppolaro non trova la porta, Di Tacchio sì. Esulta la Salernitana sotto i granata. Per il Venezia tifava anche la Reyer, due finali (uno scudetto) e tre semifinali negli ultimi 5 anni. “Vado spesso a pranzo con Cosmi”, ci rivela coach Walter De Raffaele.

Restano settimane di emozioni per gli sportivi veneti, dalla retrocessione del Chievo alla risalita dell’Hellas sul Cittadella. Dalla finale di rugby persa dal Rovigo allo scudetto del Villorba femminile sul Valsugana, Trentino. 
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