Brugnami, volteggi d'oro: Tommaso da Monte San Vito sogna in grande e punta Los Angeles 2028

Brugnami, volteggi d'oro: Tommaso da Monte San Vito sogna in grande e punta Los Angeles 2028
Brugnami, volteggi d'oro: Tommaso da Monte San Vito sogna in grande e punta Los Angeles 2028
di Roberto Senigalliesi
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Venerdì 7 Aprile 2023, 09:51 - Ultimo aggiornamento: 09:53

MONTE SAN VITO- Vederlo volteggiare, libero ma concentrato sugli esercizi da compiere, è uno spettacolo a prescindere. Tommaso Brugnami, 16 anni, marchigiano di Monte San Vito, è il talento emergente della ginnastica artistica italiana. Con l'oro al volteggio ed i due bronzi (a squadre ed al corpo libero) è stato tra i protagonisti ai Mondiali juniores di Antalya. Un talento forgiato da anni di duri allenamenti, sacrifici e soddisfazioni, festeggiato anche da Fabio Luna (presidente Coni Marche), dalla sua Ginnastica Giovanile Ancona ed in particolare dal presidente Maurizio Urbinati.

 
Ma come nasce il ginnasta Tommaso Brugnami?
«Ho iniziato a 7 anni e mezzo dopo avere provato diversi atri sport.

Ero un ragazzo vivace, iperattivo, poi ad ottobre 2013 il colpo di fulmine».

Chi ne è stata protagonista?
«Mia zia, Maria Chiara, era stata una buona ginnasta e mi ha spinto a provare la disciplina. Sono arrivato in palestra e mi sono subito sentito a mio agio, ho trovato un bell'ambiente, mi sono subito integrato e, aiutato da Fabrizio (Marcotullio ndr.) ho iniziato l'agonismo».

Qual è la giornata tipo?
«Da anni piena di allenamenti e sacrifici. Mi alzo alle 6.45, poi a scuola a Jesi (III liceo scientifico Da Vinci di Jesi, ndr) fino alle 13. Pranzo a casa a Monte San Vito, studio fino alle 14.45, in macchina per Ancona (spesso in auto finisco i compiti), dove mi alleno fino alle 20. Questo per 6 volte la settimana, quando non ci sono le gare».

Svaghi?
«Pochi. Per emergere a questi livelli ci vuole testa e capacità di sacrificarsi. Ma nei weekend liberi esco con gli amici, cerco di fare la vita di tutti i ragazzi».

Le maggiori soddisfazioni?
«Oltre a quelle sportive, la possibilità di girare il mondo, confrontarmi con altri ragazzi, visitare posti diversi, imparare le lingue, fare sempre nuove esperienze».

Un oro al volteggio ed un bronzo al corpo libero: ma qual è l'attrezzo e l'esercizio preferito?
«Riesco ad esprimersi meglio in questi due tipi di gare, anche se il corpo libero è quello preferito. Si tratta di studiare bene le varie linee e curare ogni minimo dettaglio. Importante è poi presentare esercizi con alto coefficiente di difficoltà per realizzare punteggi più alti».

E tutto questo come si concilia con lo studio?
«Professori e compagni sono i miei primi tifosi. I compagni mi aiutano nelle verifiche ed i prof sono comprensivi anche se cerco di dare il massimo impegno ed ottenere profitto anche in questo caso. Trovo grande sostegno anche nella mia famiglia. Mi seguono ad ogni gara ed erano anche ad Antalya. Questo per me è un aspetto importante».

E nel futuro?
«Intanto voglio finire il liceo, poi frequentare l'Università ed entrare a far parte di un gruppo sportivo. Per l'aspetto agonistico come ogni atleta penso alle Olimpiadi. Per Parigi mi sembra prematuro, ma ho già puntato il pensiero per Los Angeles 28. Mi piacerebbe proprio esserci e farle da protagonista».

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