Tirreno-Adriatico, tappa da brividi: oggi arrivo a Sassotetto, previsti vento e pioggia

Salita di 14,5 km con pendenze fino al 12%

Tirreno-Adriatico, tappa da brividi: oggi arrivo a Sassotetto, previsti vento e pioggia
Tirreno-Adriatico, tappa da brividi: oggi arrivo a Sassotetto, previsti vento e pioggia
di Gianluca Ciucci
3 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Marzo 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 15:53

TORTORETO Mai sottovalutare le conseguenze di una tappa alla Tirreno Adriatico. Si comincia a fare sul serio alla Corsa dei due mari, che oggi ha in calendario gli impegnativi 168 km della Morro d’Oro-Sarnano Sassotetto. E lo si capisce bene scorrendo l’ordine di arrivo della quarta tappa Greccio-Tortoreto. Primo Roglic, secondo Alaphilippe e terzo Adam Yates. Tre pretendenti alla vittoria finale arrivano in volata dopo 5 ore in bici e 218 km in cui è successo di tutto. 

 


Lo scossone


Filippo Ganna perde la maglia Azzurra che finisce sulle spalle di Lennard Kamna, tedesco della Bora. Ora l’italiano è staccato di 4’48” in classifica generale. Woet van Aert perde un po’ la testa e finisce nelle ruote di Pidcock ai -4 km, si scusa subito ma la frittata è fatta. Il britannico in classifica perde oltre 8’, mentre per il belga il distacco nella generale è di 9’50”. Giornata grigia pure per Van del Poel che non sta mai con i migliori e ora in classifica perde 5’38” dalla maglia Azzurra Kamna. «Ad essere onesto ho sottovalutato questa tappa stamattina. Non pensavo che la salita finale fosse così dura ma già durante il primo giro ho avuto la sensazione di poter prendere la maglia a Ganna», le prime parole del leader Kamna. Niente è scritto perché ci sono quindici atleti in 41” nella classifica generale: Roglic paga 6”, Almeida 8”, Hindley 18” e Yates 41”.

Primo degli italiani Ciccone nono a -26”. «Il nostro piano era vincere la tappa ma non era la prima opzione - spiega Roglic, ora favorito per la vittoria finale - la caduta di Wout ha cambiato le carte in tavola ma sono riuscito a farcela». 

Ancora 72 ore


Ancora 72 ore per decidere chi sarà il vincitore della Tirreno Adriatico numero 58. Come da consuetudine saranno le strade marchigiane a fare il nome da incidere sul Tridente di Nettuno e già nel pomeriggio, dopo l’arrivo a Sassotetto, le idee saranno più chiare a tutti. Prima però ci sono 168 km senza nessun metro di pianura, dalla partenza di Morro d’Oro è un continuo susseguirsi di salite e discese. L’arrivo è da brividi in molti sensi, perché si raggiungono i 1.465 metri di Sassotetto in una giornata che minaccia vento e pioggia sin dal mattino, dopo una salita di 14,5 km con una pendenza media tra il 6% e il 7%, ma con picchi che sfiorano il 12% costituita da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. Salita vera dunque, che sicuramente scaverà solchi importanti e potrà darci un’indicazione chiara di chi potrà vincere questa edizione della Tirreno Adriatico.

Ma questo è anche il posto delle fragole di Michele Scarponi, il suo terreno preferito di allenamento e di conquista, visto che nel 2009 con un fuga andò a prendersi tappa e vittoria finale. E proprio di fianco alla strada da un paio d’anni sorge una stele che ricorda Michele e il suo spirito combattivo ma gioioso interpretato dalle parola messe su pietra che amava ripetere ai più giovani: «Correte in bici, divertitevi, inseguite un sogno». Prima di Sarnano comunque altra salita in luoghi spesso frequentati dalla Corsa dei due mari, come Offida, Comunanza e Amandola. Ma anche San Ginesio e Gualdo che valgono punti per la classifica degli scalatori e che fissano a quasi 60 i chilometri di ascesa dura e pura della frazione. 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA