​Atp finals, Murray batte Djokovic
e ci conferma numero 1 al mondo

Murray
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Domenica 20 Novembre 2016, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 22:24
LONDRA - Una domenica da sogno per Andy Murray. L'ex incompreso del tennis mondiale in poco più di un'ora sul turf della 02 Arena di Londra centra un 'hat trick' inaspettato: primo successo nel Masters in otto partecipazioni, netta vittoria (6-3, 6-4) sul rivale più ambito, Novak Djokovic, e conferma sul trono del numero uno al mondo, strappato solo poche settimane fa proprio al serbo. Un'impresa che ha mandato in visibilio i 18mila del pubblico, compatto nel sostenerlo, e lasciato di stucco un Djokovic che non è mai entrato davvero in partita nonostante le sue motivazioni fossero potenti e i pronostici che lo davano favorito contro un giocatore in teoria stanco dopo le due maratone affrontate negli ultimi incontri. Non era mai accaduto nelle 47 edizioni precedenti che la finale del Masters vedesse i due sfidanti giocarsi la prima posizione mondiale al termine di una stagione prima dominata dal serbo (Australian Open e Roland Garros nel carniere), poi dal coetaneo britannico (Winbledon e Giochi di Rio), con la gioia di chiudere l'anno da n.1. Alla sfida, la 35/a tra i due campioni coetanei, Murray è arrivato sulle ali dell'entusiasmo, forte di una lunga serie di vittorie e finalmente consapevole della sua forza, mentre il serbo sembrava aver perso quella carica che gli aveva fatto dominare i tornei di tutto il mondo.

La partita ha riflesso tale situazione, con Murray che dopo un avvio timoroso ha presto preso le misure dei suoi colpi, strappando il servizio a un Djokovic falloso e indeciso sul 3 pari, dove ha lasciato per andare a vincere il primo set 6-3 in soli 46 minuti.
Le possibilità di rimonta di Djokovic si sono subito infrante sul break subito in apertura, e un secondo ha portato Murray sul 4-1. A poco è servita la reazione d'orgoglio del serbo che nel game seguente ha sfruttato la prima e unica palla break concessagli, ma poi Murray è andato sul 5-4 e non ha fallito: 6-4 al terzo match point, dopo un'ora e 42. Tutto facile per il n.1, che guarda al 2017 come all'anno della consacrazione definitiva.
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