Tavecchio, nuova bufera: presunte frasi
contro ebrei e gay. "Vittima di un ricatto"

Tavecchio, nuova bufera: presunte frasi contro ebrei e gay. "Vittima di un ricatto"
di Redazione Sport
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 19:40
ROMA - Ancora un incidente diplomatico per Carlo Tavecchio: dopo la gaffe su 'Optì Pobà', che aveva caratterizzato la campagna elettorale prima della sua elezione alla presidenza Figc, nell'estate 2014. Pubblicata oggi una registrazione di una sua corversazione con 'Soccerlife, il cui audio non sempre è perfetto, e nella Tavecchio parlerebbe anche di ebrei e omosessuali, a proposito della compravendita del palazzo della Lega Nazionale Dilettanti. «Comprato - ricostruisce il Corriere della sera - da quell"ebreacciò», di Anticoli.



«Io non ho nulla contro gli ebrei - aggiunge, nella sintesi audio, della durata di poco meno di un minuto - sono stato il primo a sostenerli nella mia vita: sono stato direttore di 28 filiali in Lombardia e c'erano tre filiali che andavamo meglio, perché c'erano direttori ebrei. Però è meglio tenerli a bada». A proposito di un omosessuale, di cui si parla nel colloquio, Tavecchio affermerebbe: «Io non ho niente contro di loro, ma è meglio tenerli lontani da me"».



LA DIFESA Il presidente Figc si difende: «Sono evidentemente vittima di un ricatto, non ricordo le parole usate in quella conversazione, che potrebbe essere manipolata».



ULIVIERI, "TAVECCHIO? IL PRESIDENTE FIGC NON PUÒ PARLARE COSÌ" «Il presidente di una federazione non dovrebbe usare un simile linguaggio. Certe frasi non dovrebbero mai essere pronunciate da nessuno, figuriamoci se a farlo è il presidente della Figc». Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori, commenta così all'Adnkronos le offese contro ebrai e gay pronunciate dal numero uno della Figc, Carlo Tavecchio, in una conversazione con il quotidiano online Soccerlife lo scorso giugno. Lo stesso Tavecchio si è difeso sostenendo di essere stato «vittima di un ricatto» e che la conversazione «potrebbe essere stata manipolata». «Se fosse vittima di un ricatto sarebbe grave. Se questa cosa venisse fuori da un discorso confidenziale sarebbe una maialata -dice Ulivieri-. In ogni caso un simile linguaggio non è da presidente di una federazione. Il presidente della Figc non dovrebbe utilizzare simili termini. Mi dispiace di questo nuovo scivolone, certi discorsi non sono da presidente federale e non sono da nessuno».



DIRETTORE SOCCERLIFE, "TAVECCHIO MENTE E HO LE PROVE" «Mente Tavecchio e sa di farlo oppure ha anche dimenticato che sono stato io a rinunciare ai finanziamenti, che avevo chiesto come fanno tutti anche le grandi testate, e al presentare alla dottoressa Gioia il progetto per il reperimento di fondi europei». Così il giornalista Massimo Giacomini, direttore della testata online SoccerLife, replica al presidente della Figc che commentando le frasi su gay e ebrei a lui attribuite ha detto di essere stato «vittima di un ricatto» da parte di «una persona che conosco da tempo, alla quale non ho concesso, come invece chiedeva, finanziamenti per la sua attività editoriale e la possibilità di utilizzare la Federazione come veicolo per ottenere contributi europei». Giacomini riporta sul suo sito il testo di un sms inviato a Tavecchio il 20 settembre scorso: «Caro presidente -si legge- non la chiamo per non disturbarla il giorno di meritatissimo riposo le scrivo per dirle che martedì non sarò all'appuntamento con l'avvocato Gioia, che ho già provveduto ad avvertire, visto che non riteniamo utile per noi ripresentare il progetto. Grazie per l'opportunità Massimiliano Giacomini». Da tale messaggio, evidenzia poi il direttore di SoccerLife, «si può vedere senza ombra di dubbio chi è stato a rinunciare e a non voler né finanziamenti né altro dalla Federcalcio. Tavecchio dice di essere vittima di un ricatto e di questo ne risponderà nelle sedi opportune, l'unica verità è che non ho fatto al meglio il mio lavoro visto che le frasi antisemite e antigay mi erano sfuggite ma sono sempre più convinto di aver fatto bene a rinunciare ai finanziamenti e a presentare il progetto Europa e mantenendo la libertà e l'indipendenza di SoccerLife e della mia redazione».



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