La solitudine dei numeri primi? Non è di casa a Torino. Perin e Szczęsny, i due numero 1 della Juventus, a fine partita sono andati in sala stampa insieme, con il sorriso. Si sono presentati abbracciati e sono rimasti abbracciati. L'immagine più bella dopo i cattivi pensieri arrivati al momento della sostituzione di Szczęsny, nel primo tempo, uscito dal campo in lacrime e toccandosi il cuore. «Ho avuto un attacco di ansia, panico, con delle palpitazioni. Non mi era mai capitato e mi sono spaventato. Ho fatto tutti gli esami e va tutto bene» ha raccontato il portierone polacco che, prima di richiamare in compagni, aveva effettuato due grandi parate salvando la Juve dall'aggressività dei portoghesi dello Sporting Lisbona (nei quarti di Europa League). Poi, al suo posto, è entrato Perin, vice di lusso per qualsiasi squadra.
Le parole di Del Piero
Rivalità? Macché. L'amicizia, quella vera, si è vista nell'abbraccio, nelle battute che i due si sono scambiati («Lascio parlare Perin, io sono quello bello») e nell'ammissione, candida, di quello che era accaduto: «Ho avuto l'ansia, ho provato il panico e mi sono spaventato». Perché anche i super numero 1 sono essere umani e tutto quello che sta subendo la Juve (come ha ricordato Del Piero, collegato in studio per le interviste) è qualcosa di pesante, continuo, martellante e che lui, ex capitano della Juve, ha vissuto.