Il Torino ne prende 4 a La Spezia. Saponara palo e gol, doppietta di Nzola, festeggia la famiglia Platek

Spezia, è salvezza
Spezia, è salvezza
5 Minuti di Lettura
Sabato 15 Maggio 2021, 18:10

LA SPEZIA - E’ la salvezza dello Spezia, con una giornata d’anticipo, da matricola. Domani il Torino aspetta un piacere dal Crotone, impegnato con il Benevento, in attesa di affrontare i sanniti all’ultima giornata, martedì ha il recupero dell’Olimpico con la Lazio. E’ a +4, relativamente tranquillo, in 3 giorni però ha subìto la bellezza di 11 reti. Saponara è il migliore dello Spezia, per un’ora, palo e gol, poi un rigore episodico per parte, i liguri raggiungono però il 4-1 con la seconda rete di Nzola e con Erlic. All’andata fu l’ultima gara di Giampaolo, 0-0 con il Torino in superiorità numerica per quasi tutto il match ma terribilmente sterile, stavolta è andata molto peggio.

Torna Belotti, segnerà su rigore, è appena alla 2^ rete in 13 gare. Vincenzo Italiano reimpiega Nzola dopo un’esclusione disciplinare, in porta c’è Zoet, più forte nelle uscite. Lo Spezia non aveva sbagliato i confronti casalinghi con Cagliari e Crotone, erano peraltro gli unici successi nelle ultime 12 partite, all’esterno della curva ferrovia ha l’incitamento di centinaia di tifosi, fra i tanti che avevano accompagnato la squadra in motorino.

Bremer si fa anticipare da Agudelo sul rinvio sbagliato da Sirigu, la difesa granata se la cava. Il ritmo non si alza, si gioca molto a centrocampo, Ansaldi crossa da sinistra, viene da due assist nelle ultime due trasferte.

Mandragora è anticipato di quel minimo da Salva Ferrer sufficiente a evitare il rigore. 

Ricci gioca una palla splendida, Saponara aggira Sirigu e calcia sul palo. Lo Spezia prende campo, Agudelo alimenta l’azione senza commettere fallo, sempre Saponara aggira Bremer e calcia sul primo palo, è il gol salvezza, il secondo in 4 gare per il trequartista, quanti ne aveva segnati negli ultimi 40 incontri. Il Toro alza il pressing, scambia spesso gli esterni difensivi e corre un rischio anche sul colpo di tacco di Saponara. 

In tribuna, il presidente Urbano Cairo è sempre più preoccupato, lo Spezia imposta la partita preferita, di controllo, Pobega promulga l’ammonizione di Vojvoda e poi ne prende una fiscale, da Orsato.

Davide Nicola inizia a guidare ogni azione difensiva, la tensione penalizza il Torino, che comunque arriva da 12 punti in 8 partite. Rischia anche sul recupero palla di Nzola, Saponara dribbla, Bremer lo chiude in extremis. Vojvoda interviene in ritardo su una palla morta, Pobega va giù, è rigore, Nzola trasforma e fa esultare gli ospiti dello Spezia, in tribuna. 

I granata si svegliano prima dell’intervallo, con il tiro fuori di Rincon e due azioni confuse. Al rientro, Belotti prega, letteralmente, il Toro riprende con il 4-2-4, si scopre sul contropiede di Saponara, Nzola aspetta di portarsi la palla sul sinistro e calcia troppo centralmente.

Ansaldi resta il migliore, il suo traversone è fermato da Terzi. Arriva un rigore episodico anche per il Torino, Salva Ferrer calcia Bremer, anzichè anticiparlo, Orsato è bravo a vederlo senza Var, anni fa un intervento del genere non sarebbe stato sanzionato, per la non volontarietà. Dal dischetto Belotti, è il 9’, ci sarebbe tempo per recuperare. Entra Singo per Izzo, distratto, Italiano replica con Farias per Agudelo (prima di uscire fa ammonire Rincon) e con Leo Sena per Ricci, di recente convocato in nazionale. Zaza subentra a Sanabria, irriconoscibile, Buongiorno a Lukic. Il gioco è spesso interrotto, si vede finalmente Verdi, subentrato all’intervallo a Vojvoda, lo Spezia resta dietro, in ripartenza chiude il match. Marchizza dalla sinistra, Nzola incrocia la conclusione con un destro dalla difficile coordinazione, fra 7 torinisti fermi. Italiano finisce a 5, in difesa, il Toro in 10 per la gomitata di Bremer su Maggiore, Orsato va al Var e ammonisce, è raro che cambi idea. A 7’ dal termine la festa degli aquilotti, gioisce anche Vincenzo Italiano: traversone da destra di Farias ed Erlic incorna, dimenticato da Zaza. Infine Zoet salva sul colpo di testa di Baselli.

Arriva il magazziniere, con le magliette della salvezza. Sirigu e Zaza sono nervosi, li accompagna fuori il team manager Moretti.

Prima del match, si presenta a La Spezia Robert Platek, l’imprenditore americano che ha comprato la società da Gabriele Volpi. I tifosi sono assiepati sotto l'hotel in attesa della squadra. “Ci hanno colpito il lavoro e la passione di questa piazza - spiega Platek -. Già tre mesi prima dell'acquisto non mi perdevo una partita, sarebbe bello diventare parte integrante di questa comunità”.

C’è da sistemare lo stadio, con la salvezza. "Sulle infrastrutture la nostra intenzione è molto alta, il Picco è al centro delle riflessioni: va migliorato nel rispetto dei requisiti della serie A, non vogliamo andare a giocare in stadi di altre città, trattiamo con il sindaco e parliamo con architetti". 

La famiglia Platek detiene anche il Sonderjysk in Danimarca e il Casa Pia in Portogallo, non esclude di acquisire nuove società: "C'è spazio per altri club, se trovassimo una società complementare al nostro progetto”. Il presidente ha coinvolto la moglie, tre figli e il fratello, vorrà trattenere Vincenzo Italiano, che ha vinto in ogni categoria e da debuttante in A si salva, con la 9^ vittoria, davvero tante. E domenica proverà a scalare posizioni, a chiudere 11°.

© RIPRODUZIONE RISERVATA