Spal-Udinese 0-3: segnano De Paul, Okaka e Lasagna. Di Biagio con un piede in B

Spal-Udinese 0-3: segnano De Paul, Okaka e Lasagna. Di Biagio con un piede in B
3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Luglio 2020, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 21:51
La Spal è vicina all’arrivederci alla serie A, perde anche al Mazza con l’Udinese, 3-0 come a Marassi con la Sampdoria. E’ ferma a un punto nelle 5 gare della speranza e a 9 dal Lecce, 10 di fatto, considerato il confronto diretto negativo. Per i friulani è il colpo della tranquillità, a +8, con il bis del successo dell’Olimpico con la Roma. Tutto sommato facile, con le due reti nel primo tempo.

E’ la sfida tra i peggiori attacchi del campionato, i bianconeri però si rianimano, con 7 gol in 3 gare. Di Biagio abbandona il 4-4-2 per il 4-3-3 con cui giocava in genere anche nell’under 21. In realtà poi D’Alessandro e Murgia arretrano, Castro resta in mezzo e diventa 4-5-1. In difesa, Felipe è a sinistra.

La squadra di Ferrara prova a fare la partita, i friulani replicano in velocità, con Fofana. De Maio è al centro della retroguardia, Becao accanto, sulla sinistra. Il vantaggio arriva su cross da destra di Stryger Larsen, rinvio corto di Bonifazi, neanche Vicari interviene e De Paul ha gioco facile nel trasformare una palla rimbalzante, senza pressione.

Murgia spreca la seconda conclusione da lontano. L’anticipo di Nuytinck su Castro è la dimostrazione della differenza di efficacia. Un’occasione ha pure Lasagna.

Un girone fa il primo rigore sbagliato da Petagna, in carriera, quello 0-0 fu una delle tante mancate svolte nella stagione biancazzurra, Musso abbranca facilmente il suo sinistro.

La Spal non pressa, i bianconeri sono prontissimi nelle ripartenze e colpiscono ancora. De Paul arriva al limite senza essere contrastato, calcia, la deviazione con la schiena di Bonifazi a centroarea favorisce Okaka che di controbalzo tocca nell’angolino. Con Di Biagio, i biancazzurri hanno peggiorato la fase difensiva, restano troppo lontani dagli avversari. La scelta del doppio playmaker, Valdifiori-Missiroli, non paga, soprattutto il regista ex Empoli è fuori dal gioco. D’Alessandro non sorprende Musso, che peraltro respinge in maniera estemporanea.

Con Dabo al posto di Missiroli, la squadra creata dalla famiglia Colombarini non migliora, l’unico squillo è di Sala, da fuori, con Semplici era stato escluso dalla rosa. 
L’Udinese mantiene la concentrazione, a differenza del 2-2 con il Genoa, Gotti non effettua cambi per 75’. La circolazione di palla spallina migliora un po' con gli innesti di Strefezza, Reca e Floccari, il brasiliano da fuori avvicina il palo. Entrano Ter Avest e Samir, fuori De Maio e Zeegelar, il meno in palla della difesa, considerato anche il rigore causato su Biraschi, con il Genoa. L’Udinese stavolta resiste, l’anticipo netto di Becao su Petagna conferma che Di Biagio non ha cambiato faccia alla stagione, con 4 punti in 8 gare, il presidente Walter Mattioli voleva confermarlo anche in caso di serie B, non si risollevasse nelle ultime 7 partite difficilmente sarebbe confermato.

“Andiamo bene, così, chiusi”, urla Luca Gotti, dalla panchina. E’ il prologo del tris udinese, con il 7° assist di Fofana. Fila via sulla sinistra, Letica non commette fallo da rigore, Vicari però non chiude e Lasagna infila il 5° gol in 4 partite.

L’ultimo posto della Spal si spiega soprattutto con l’incapacità di vincere in casa, al Mazza ha superato solo la Lazio e il Parma, nel primo mese e mezzo di campionato. Per l’Udinese è la 4^ affermazione esterna, proverà a recuperare qualche posizione, può issarsi dov’è la Fiorentina e un 13° posto sarebbe più appagante della semplice salvezza. Gotti lo sa e lavora per questo. Non voleva fare il capo allenatore, ormai si è abituato.


LEGGI LA CRONACA



LEGGI LA CLASSIFICA
© RIPRODUZIONE RISERVATA