Dal Qatar a Valencia, tutte le tappe
di una cavalcata quasi trionfale

Anche la maglia di Maradona è buona per festeggiare
Anche la maglia di Maradona è buona per festeggiare
di Gianluigi Giannetti
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 18:23
​Il mondiale delle promesse e della riscossa, dopo il finale di stagione 2014 in netta crescita e i test invernali in Malesia che hanno riservato ottime sorprese. Per Valentino Rossi poteva essere la stagione del decimo mondiale, con rivali appannati fin da inizio campionato.



La prima gara in Qatar apre la stagione il 29 marzo. Nella gara iniziale del campionato Valentino parte dalla ottava posizione in griglia ma si aggiudica la gara davanti alle due Ducati di Rossi e Dovizioso per una storica tripletta italiana.



Nel Gran premio di Austin gli equilibri sembrano tornare al 2014, con il campione del mondo in carica Marquez primo al traguardo davanti a Dovizioso, ma Rossi è terzo al traguardo e leader della classifica. In Argentina, la gara e la foto simbolo della stagione. Rossi ancora ottavo la via ma primo al traguardo e sul podio si regala una premiazione con indosso la maglia della nazionale con un eloquente numero 10.



Il quarto appuntamento di questa cavalcata è il targato Jerez, con la facile vittoria di Lorenzo, partito in Pole position davanti al pubblico di casa, ma Rossi è ancora terzo, implacabilmente a podio. Di nuovo Lorenzo vincente sul circuito di Le Mans, ma è una doppietta Yamaha con Valentino secondo, con un abbraccio dopo il traguardo che sembra suggerire un clima di collaborazione poi svanito.



Il Mugello è la casa del Dottore con i tifosi più caldi del pesarese che attendono un successo tra le colline toscane. La vittoria non arriva, va a Lorenzo, ma in questo momento della stagione sembra il male minore visto il ritiro di Marquez. Rossi è terzo dietro a Iannone. Il Gran premio di Barcellona segna il primo spartiacque della stagione, con la quarta vittoria di fila per Jorge Lorenzo, ma Rossi si piazza secondo e i due si stringono la mano dopo il traguardo.



La crisi scoppia ad Assen, in un gran premio di Olanda ottavo appuntamento stagionale e da sempre selettivo nella guida. Valentino Rossi parte dalla pole position e torna alla vittoria, la sua terza in stagione, non cedendo però letteralmente un millimetro ai rivali. All'ultima curva arriva un contatto con Marquez e lo spagnolo viene spinto fuori pista. Il feeling tra il pesarese e lo spagnolo si rompe in maniera inevitabile mentre Lorenzo incassa punti con il suo terzo posto.



I gran premi di Germania e Indianapolis seguono lo stesso campione, con Marquez che parte dalla pole e va a vincere, Rossi in entrambi gli appuntamenti conquista il terzo posto. Brno è invece una battaglia persa per Rossi, con Lorenzo primo e Marquez che gli nega il secondo posto. A Silverstone in Inghilterra invece la riscossa. Valentino parte quarto ma gestisce la gara con una perizia unica nella guida sul bagnato, conquistando il successo davanti ad un magnifico Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso per un terzetto italiano da leggenda.



Misano e la sua festa romagnola sono la tredicesima tappa del campionato, e la vittoria tocca a Marquez davanti a Smith e Redding, mentre Rossi è solo quinto, anche se approfitta di una condotta di gara sconsiderata di Lorenzo sotto la pioggia. Poi Aragòn, con al traguardo il più classico terzetto Lorenzo, Pedrosa e Rossi con Marquez ritirato, e ancora il trittico asiatico, tre grare in tre settimane.



A Motegi in Giappone torna al successo Pedrosa, con dietro Lorenzo e Rossi, mentre Marquez incassa un anonimo quarto posto. In Australia il copione si complica. Vince Marquez seguito da Lorenzo e poi Iannone, ma Rossi finisce quarto e lamenta un comportamento antisportivo di Marc volto a favorire Jorge.



Il penultimo atto vale tutta la stagione. In Malesia va in scena il contatto più discusso del decennio tra Rossi e Marquez, con Rossi che chiude in terza posizione ma viene poi penalizzato, tanto da essere costretto a partire ultimo nella gara finale di Valencia.





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