PESARO - Nella prima stagione del motomondiale "orfana" dopo 26 anni di Valentino Rossi, la corona della MotoGP va a Francesco Bagnaia. È un passaggio del testimone, raccolto con merito da "Pecco", come la sorella Carola - sempre con lui sui circuiti, dove spesso lo segue anche la fidanzata Domizia Costantini - ne storpiava il nome da bimbo. Sorriso da ragazzino, ha costruito questo suo secondo titolo iridato, il primo nella classe regina, con stoffa e testa da campione navigato. Qualità che Valentino Rossi ed il suo Sky Racing Team VR46 avevano intuito fin dal 2014, quando lo presero sotto la loro ala. Iniziando a forgiare quelle doti che, otto anni dopo, gli hanno consentito di scalare il muro di 91 punti che, a metà giugno, lo separava da Fabio Quartararo e dalla vetta della classifica.
Pecco, perchè si chiama così e le sue prime vittorie
L'iride della massima cilindrata si aggiunge a quella in Moto2 del 2018 ed interrompe 15 anni di astinenza, riportando in Ducati un titolo piloti che mancava dal 2007, epoca Casey Stoner.
Bagnania, un campione tra Tavullia e Pesaro
Quella prima stagione nel Team Sky, infatti porta scarsi risultati e pochissimi punti. Serve il salto di qualità e Bagnaia si trasferisce a Tavullia. Altri due anni in Moto3, con il team Mahindra, per imparare a soffrire su un mezzo non velocissimo, con un 14/o ed un quarto posto. Dalle minicross alla MotoGp Il primo contatto con le due ruote, come tanti suoi colleghi, Bagnaia lo ha sulle minicross, ma è la velocità ad attirarlo. Comincia a farsi notare nelle categorie Minimoto e MiniGP, dove diventa campione europeo nel 2009. Nel 2010 corre nel campionato mediterraneo 125 PreGP, concludendo secondo. Nel 2011 e 2012 è in quello spagnolo e non sfigura al confronto col nuovo ambiente, classificandosi terzo. Nel 2013 il primo mondiale, in Moto3, con una Honda FTR affidatagli dal Team Italia. L'anno dopo è allo Sky Racing Team VR46. La svolta nel 2016, secondo anno da pilota ufficiale Mahindra. Arrivano le prime due vittorie, ad Assen e Sepang. Nel 2017 il ritorno a "casa", nello Sky Racing Team e l'approdo in Moto2. Chiude quinto.
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