Peppe Magi ha voglia di tornare in panchina: «La Vis ormai è salva: giusto così, ha rispettato le regole»

Peppe Magi ha voglia di tornare in panchina: «La Vis ormai è salva: giusto così, ha rispettato le regole»
Peppe Magi ha voglia di tornare in panchina: «La Vis ormai è salva: giusto così, ha rispettato le regole»
di Emanuele Lucarini
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Lunedì 8 Maggio 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15:13
PESARO - «A questo punto penso proprio che la Vis sia salva. E mi viene da dire che è giusto così, perché è normale che una società che rispetta le regole, pagando tutto puntualmente, venga privilegiata rispetto a chi non fa altrettanto. Al di là del campo, esistono delle norme che devono permettere a tutti di sfidarsi nelle stesse condizioni». Pensiero più che condivisibile quello di Giuseppe «Peppe» Magi, pesarese classe ’71, la prova provata che nel calcio non per tutti esiste la meritocrazia. Finale playoff di D con la «sua» Vis all’esordio con una prima squadra, promozione in C con una Maceratese passata alla storia come la squadra degli invincibili. E poi ancora salto col Gubbio tra i pro dove ha colto un sesto posto. 
Come fa Magi ad essere a spasso? 
«Due anni fa, dopo le esperienze di San Benedetto (nono posto, ndr) e Ravenna, ho deciso di fermarmi: ho lavorato come osservatore per un club di Serie A. L’estate scorsa ho provato a rimettermi in gioco ma onestamente non ho trovato squadra, forse penalizzato dal fatto di essere un po’ uscito dal giro. Vediamo che succede in futuro perché ho voglia di allenare».  
La Vis ha cambiato in questo campionato tre allenatori. Si aspettava una chiamata? 
«Non mi hanno chiamato, ma non avevo illusioni né speranze conoscendo un po’ i programmi della società. Una telefonata dalla squadra della mia città mi avrebbe gratificato ma va bene così. E’ normale per il tipo di percorso che stanno facendo». 
Che percorso è? 
«E’ indubbio che l’annata dei biancorossi sia stata un po’ complicata. Dopo i risultati del campionato precedente, qualcosa non ha funzionato. Forse c’è stata un po’ di confusione ma nel calcio sbagliare è umano. Sono convinto che Bosco, che non ho il piacere di conoscere, farà tesoro degli errori perché immagino che vorrà fare meglio. Non mi dà l’idea di essere un presidente che voglia tirare a campare. Poi ci si è messa pure la sfortuna…». 
Cioè? 
«Perdere Di Paola per così tante partite, e non avere praticamente mai Marcandella che è un giocatore determinante per la fase offensiva, sicuramente hanno pesato sull’economia della stagione. Il club, comunque, ha provato in tutti i modi a tamponare gli imprevisti e alla fine, grazie anche alla penalizzazione dell’Imolese, credo che si sia riuscita a salvarsi». 
Che pensa della C di quest’anno? 
«Campionato molto equilibrato. La Reggiana ha sì vinto ma ha vissuto dei momenti di difficoltà, così come Cesena ed Entella che hanno fatto il vuoto. Carrarese, Gubbio, Ancona, Rimini e lo stesso Siena hanno un organico per stare tra quarto e ottavo posto, la Lucchese ha fatto un percorso molto equilibrato, il Pontedera un’annata straordinaria. La vera sorpresa, però, è la Recanatese. Ha colto risultati con buona identità e principi consolidati». 
Il Gubbio? 
«Ha rispettato i proclami d’inizio stagione, prendendo un tecnico come Braglia che vuole fare annate da comprimari. Dopo un girone di andata fantastico, hanno avuto una flessione forse dovuta al mercato di gennaio che non ha permesso di fare quell’ulteriore step. Credo che il prossimo anno, conoscendo l’ambiente, si proverà ad alzare ancora il livello». 
 
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