Brasile 2014, Pepito: terzo no
E' maledizione azzurra

Brasile 2014, Pepito: terzo no E' maledizione azzurra
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Domenica 1 Giugno 2014, 22:13
ROMA - Ancora un sogno svanito. Il suo procuratore assicura che l'ha presa con forza e serenit. Ma oramai per Giuseppe Rossi una vera e propria maledizione azzurra. Incanta e stupisce, raccoglie applausi di allenatori e tifosi, ma quando si avvicina una grande manifestazione le porte della nazionale si chiudono.



Che si tratti di infortuni, scelta tecnica o di tutto un pò, Pepito che si era preso la nazionale con i due gol ai 'suoì Stati Uniti in Confederations 2009 ha poi visto sfumare il Mondiale 2010, l'Europeo 2012 e ora Brasile 2014. Vista così, il bilancio di cuna carriera non felice, nonostante 30 presenze e 7 reti. Con la decisione di Cesare Prandelli che non lo porterà in Brasile, è il terzo no che Rossi deve ascoltare. Il primo data data 2010 quando l'allora ct Marcello Lippi, dopo averlo fatto giocare in Confederetions Cup l'anno precedente, lo inserisce tra i 28 pre-convocati per il Mondiale in Sudafrica salvo escluderlo dopo il ritiro al Sestriere dal gruppo dei 23. Scelta di cui Lippi si pentirà non poco come ha ribadito anche giorni fa. «È l'unica delle mie decisioni che mi ha provocato pentimento».



Nel novembre dello stesso anno Prandelli, neo tecnico dell'Italia, consegna a Pepito la fascia di capitano nel test con la Romania. Sembra il preludio di un riscatto in azzurro per l'attaccante ma nel 2012 l'attaccante è costretto a saltare gli Europei in Polonia e Ucraina (dove l'Italia arriverà seconda) per l'infortunio patito il 13 aprile in allenamento al legamento crociato anteriore del ginocchio destro già operato dopo l'incidente del 26 ottobre 2011 contro il Real Madrid. Dopo l'ennesimo stop e altri due interventi Rossi torna protagonista con la Fiorentina nella stagione appena conclusa: 14 reti in 18 gare che lo proiettano in testa ai marcatori e un gol anche in la Nazionale a novembre nel test con la Nigeria. Ma il 5 gennaio 2014 deve fermarsi ancora per una lesione di II grado al collaterale del solito ginocchio dopo uno scontro col difensore del Livorno Rinaudo. Per 4 mesi suda e lotta inseguendo il sogno Mondiale, torna in campo a inizio maggio in campionato e in uno spezzone della finale di Coppa Italia con il Napoli di Insigne, proprio il giocatore che Prandelli gli ha preferito in extremis. Pepito torna al gol contro il Sassuolo e si guadagna la chiamata nei 30 preconvocati per il Brasile. Il sogno continua fino al brusco risveglio. A un passo da quello che sarebbe stato il suo primo grande torneo in azzurro.
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