Sul podio Dalla Porta ha dedicato la coppa alla nonna Nicoletta, scomparsa pochi giorni prima del Gp della Thailandia: «Vincere gara e campionato nello stesso giorno è fantastico. È servito tanto lavoro per arrivare a questo successo, che ci ripaga di tutti gli sforzi. Non riesco ancora a credere a quello che ho fatto». Ai piedi del podio in MotoGp si è fermata la rincorsa di Francesco Bagnaia, comunque soddisfatto per il suo miglior piazzamento. Quinto Joan Mir (Suzuki), davanti a tre italiani: i due Andrea, Iannone (Aprilia, mai così avanti quest'anno) e Dovizioso (Ducati), seguiti dalla Yamaha di Valentino Rossi, ottavo. Uno sfortunato contatto aveva tolto di mezzo al primo giro la Ducati di Danilo Petrucci e la Yamaha di Fabio Quartararo. Peccato per entrambi, ma soprattutto per il francese, scattato dal secondo posto della griglia. Marquez, per nulla appagato dall'ennesimo titolo, si è confermato una macchina inarrestabile: 11/o successo in stagione (quinto consecutivo), 14/o podio di fila, 55 vittorie in MotoGp in sella alla Honda (superato Mick Doohan). Con 375 punti ha già battuto il proprio record, stabilito nel 2014 (362). «Sapevo che se a 4-5 giri dalla fine fossi stato in scia a Maverick potevo vincere. Ma non è stato affatto facile. Alla fine eravamo tutti e due al limite con la gomma morbida al posteriore, ma non mi giocavo nulla e quindi potevo rischiare. Imbattibile? No, sono umano pure io».
«Sono contento - ha commentato Vinales, nonostante la caduta - perché ho visto che la moto fa progressi.
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