La Mosconi Ancona esonera Regini e si affida all'ex Pescara Rajola

Stefano Rajola, 48 anni, nuovo coach della Mosconi Ancona
Stefano Rajola, 48 anni, nuovo coach della Mosconi Ancona
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Mercoledì 13 Novembre 2019, 21:44
ANCONA - Paolo Regini non è più l’allenatore della Luciana Mosconi. La notizia era nell’aria sin dai giorni successivi alla partita persa contro Senigallia ma è diventata ufficiale questa mattina, quando la dirigenza dorica ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il seguente comunicato: «La Società si è riunita questa mattina per confrontarsi sull’andamento della stagione sportiva. La Dirigenza ha convenuto nel non proseguire il rapporto avviato in estate con l’allenatore Regini che aveva nelle promesse e obbiettivi risultati che non sono stati sin qui ottenuti. Il progetto tecnico di squadra della stagione 2019/20 era stato fortemente condiviso fra allenatore e società, pertanto si ritiene doveroso sottolineare una responsabilità dei risultati finora conseguiti altrettanto condivisa. Regini rappresenta per il basket della città un grande patrimonio e la società si sente di esprimere al tecnico un forte ringraziamento per il lavoro svolto».

Ad allenare la squadra è stato chiamato Stefano Rajola, ex giocatore di alto livello e a maggio scorso capace alla guida di Pescara di ottenere la promozione in A2, categoria alla quale la società abruzzese decise di non iscriversi. Quello di Rajola era uno dei nomi papabili per guidare la Mosconi già in estate, quando si decise di affidare l’incarico a Regini, coach con un importante trascorso a livello senior di Serie B e nelle ultime annate a capo di diverse squadre giovanili del Cab Stamura, società giovanile per la quale ha svolto anche il ruolo di referente tecnico. Regini paga le sette sconfitte patite in queste prime otto giornate del campionato di Serie B nazionale, ma anche un trend decisamente negativo che ha visto la squadra, salvo un paio di volte, ossia a Rimini e in casa contro Cento, perdere con dei gap molto pesanti e dando addirittura l’idea di essere spesso rinunciataria e non pronta a giocarsela alla pari in un torneo di così altro livello.
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