La Bruni bronzo mondiale nella 10 chilometri di fondo

La Bruni bronzo mondiale nella 10 chilometri di fondo
di Piero Mei
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Domenica 14 Luglio 2019, 10:38 - Ultimo aggiornamento: 17:39

Rachele “giocherà” da sola nelle acque libere, se libere saranno, di Tokyo olimpica nel 2020. Rachele Bruni ha conquistato infatti la medaglia di bronzo nella 10 chilometri mondiale nel porto di Yeosu, Corea del Sud, e con questa il pass per i Giochi che veniva rilasciato alle prime dieci. Una insensata regoletta blocca ogni ulteriore possibilità per l’Italia di una seconda partecipante: se non sei primi 10 potrai giocartene due, ma altrimenti una sola e stop. Così Arianna Bridi, tredicesima, perde ogni futura chance olimpica per il Giappone, ma è giovane e c’è sempre Parigi, e poi Los Angeles

“VADO PER L’ORO”
Rachele non avev vintoo mai una medaglia individuale ai mondiali: aveva però preso l’argento a Rio 2016. Potrà difenderlo. “Potrò anche far meglio: vado per l’oro” dichiara soddisfatta e bellicosa com’è, “animale” da gara.

CRUDELE SPORT
Lo sport è così: diceva Velasco, “chi vince festeggia, chi perde spiega”; chi ride e chi piange. Piange sul serio Arianna delusa. Aveva un bel costume bifronte, nero il lato A e giallo fosforescente quasi qello B: rubava gli obiettivi. Le due ragazze hanno in comune l’allenatore, Fabrizio Antonelli. La gestione del rapporto come sarà? Dice Rachele, che ha provato in vita sua identiche delusioni: “La capisco, la lascerò sbollire; allenarci insieme è servito ad entrambe. Mi è capitato: non che volessi smettere a quei tempi, ma la delusione è durissima”.

GLI ULTIMI METRI
Tutta la gara è stata una “tonnara” sotto il sole che convinceva i coreani ad aprire gli ombrelli secondo l’abitudine orientale di ripararsi allo stesso modo da pioggia e sole. Ma è stato nel finale che i colpi proibiti, gomitate sopra e sotto la cintura, si sono fatti sentire. “Eravamo tutte lì che stavamo ammassandoci” dice Rachele: si sottolinea la esse e non la zeta. “Ho fatto la gara che volevo: partire piano,quasi un paio di giri di riscaldamento e poi dare tutto per raggiungere i due obiettivi: la medaglia e Tokyo”. Quale vale di più? “Valgono tutti e due”.

LA DONNA DELLA DEDICA
Rachele fu felice di fare outing, come si dice, dopo l’argento di Rio, dedicando la medaglia alla sua compagna: un tuffo nella libertà. Qui quale dedica? “A tutti quelli che mi sono stati vicini; in privato e nello sport”. Il tatuaggio sul polso sinistro propone io cinque cerchi e il Cristo Redentore del Corcovado: già qualche idea per Tokyo? “Non ci ho ancora pensato”. Le danno la mascotte, tra le due, una biancoceleste e una giallorossa, le tocca la prima.

LA PRIMA VOLTA CINESE
La vittoria va a Xin Xin, occhialuta ragazza cinese che a 15 anni partecipò a Londra 2012, ventiquattresima. E’ il primo oro della Cina nel nuoto di fondo mondiale: la via dell’oro è aperta. A quella della seta stanno lavorando. Un’ora, 54:47.20 il tempo della cinese; l’americana Andrso è seconda in un’ora 54:48.10, per Rachele un’ora 54:49.90, dieci decimi meno della quarta, la picchiatrice francese Grosjean. Il decimo pass è della Van Rouwendaal, la campionessa olandese allenata da”Asterix” Lucas, che allenò la Pellegrini. Undicesima e fuori Olimpiadi la francese Muller. Per Arianna Bridi un’ora 54:52.00, quasi due ore di delusione. Ma lo sport continua.

LA PROMESSA DI SIMONE
Simone Ruffini è qui pronto per la 25 chilometri che chiuderà il fondo. “Già è un risultato esserci, e poi vedremo”. Ruffini è noto non solo per essere stato campione del mondo, ma anche come “fidanzato seriale” di nuotatrici. Chiese dal podio di Kazan “Aurora, mi vuoi sposare?”, Aurora Ponselé disse di sì, ma poi finì diversamente; e Simone si fidanzò con Margherita Panziera, altro amore tramontato. “Adesso con le nuotatrici ho smesso” sorride Simone sotto i baffi che ha.
 

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