Il marchigiano Barontini e l'exploit agli Europei: «Mai andato così veloce. Sono soddisfatto»

Il marchigiano Barontini e l'exploit agli Europei: «Mai andato così veloce. Sono soddisfatto»
Il marchigiano Barontini e l'exploit agli Europei: «Mai andato così veloce. Sono soddisfatto»
di Roberto Senigalliesi
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Martedì 23 Agosto 2022, 06:10

ANCONA - L’aveva detto, prima della gara: «Sto bene, sono in forma e voglio giocarmela. Gli avversari sono forti ma io darò il massimo». Il giorno dopo il settimo posto, con tanto di primato personale (1’45”66 a soli 81 centesimi dal vincitore), Simone Barontini si gode il momento lasciandosi alle spalle anche qualche piccola recriminazione.

 
Simone soddisfatto di questi europei da protagonista?
«Sicuramente. Anche se subito prima della finale speravo in un piazzamento migliore. Ma per come è andata va benissimo così. Al mio primo europeo da senior ho duellato alla pari con i più forti del continente e mi sono reso conto che in questo consesso posso starci anche io».
Ci racconti l’emozione di quattro giorni sopra le righe.
«Si è gareggiato in un ambiente fantastico. Già in batteria ed in semifinale mi ero reso conto di andare forte e di esaltarmi di fronte a tanta gente. In finale, poi, il massimo. Gareggiare all’Olympiastadion di fronte a 70.000 presone, con la presentazione ad effetto di tutti noi finalisti è stato il massimo. Una sensazione mai provata prima che spero di rivivere in futuro».
In gara abbiamo visto un Barontini diverso dal solito: più coraggioso e conscio delle sue possibilità.
«In effetti mi sono trovato proprio bene. Da subito ho capito che potevo dire la mia. Ed ho cercato di attaccare per ottenere quello che volevo. Anche in finale ho cercato di anticipare gli avversari, di giocarmela ed alla fine, nonostante il piazzamento, penso di avere disputato una bella prova, d’altra parte ho fatto il mio personale, non ero mai andato così veloce».
Un mese fa lei ha rischiato di non essere presente a questi europei.
«È proprio così ma ci ho sempre creduto. Ho ottenuto il pass all’ultimo giorno utile e mi sono detto che a quel punto non avevo nulla da peredere e valeva la pena pensare in grande. Giorno dopo giorno, gara dopo gara, ho sentito aumentare la fiducia. Ho preso coraggio. Ripeto, sono contentissimo di questi europei e fra qualche giorno arriverò a metabolizzare che è stata una grande impresa. In finale sicuramente ho disputato la gara più bella della mia carriera».
A Monaco è arrivata la svolta della sua carriera?
«Difficile dirlo. Diciamo che finalmente ho ottenuto quello che aspettavo da un po’ e sono veramente soddisfatto. Ho 23 anni che non sono poi tanti ed una carriera davanti. Ora ho capito che dipende da me farla diventare più bella. Parto da questa consapevolezza e darò il massimo, come ho sempre fatto finora».
Dopo Monaco la sua stagione è diventata positiva?
«Indubbiamente. Fino ad ora l’annata era stata avara di soddisfazioni, anche a causa di diversi malanni, covid compreso. Ma mi sono rifatto con gli interessi». 
Enel suo futuro cosa c’è?
«Ora dovrei gareggiare il 30 a Rovereto e poi forse chiudere la stagione. Ma guardo già al 2023 con il mirino puntato sui campionati del mondo indoor ed outdoor, quest’ultimo a Budapest giusto fra un anno. Questa volta ho proprio voglia di esserci e anche di essere protagonista».
A chi dedica le belle prestazioni di Monaco?
«A chi ha sempre creduto in me. Al mio coach Fabrizio Dubbini, ai mie genitori, alla mia fidanzata Maria Giulia, che erano con me a Monaco. Ed a tutti quelli che mi seguono da casa. So che sono tanti, e li ringrazio. Mi aiutano a correre sempre più forte».
Roberto Senigalliesi

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