Liguori torna al Napoli e finisce al Lille nell'affare Osimhen: la Fermana ai saluti

Luigi Liguori, 22 anni, durante una partita della Fermana
Luigi Liguori, 22 anni, durante una partita della Fermana
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Domenica 2 Agosto 2020, 21:13
FERMO - Clamorosa la piega che ha preso la carriera di Luigi Liguori. Il vispo attaccante esterno under classe ’98, ultima stagione in prestito alla Fermana, è tornato alla casa madre Napoli ed è entrato nelle ore recenti in una trattativa di mercato forse più grande di lui. Liguori, infatti, fa parte delle contropartite tecniche che i partenopei spediranno al Lille, massima serie francese, nell’ambito dell’affare Victor Osimhen, la punta nigeriana che con i transalpini è esploso debuttando anche in Champions League. Ebbene sì, il Napoli pagherà 50 milioni cash e in più cederà al Lille i cartellini di quattro giocatori per arrivare ai 70 richiesti: tra i quattro, figurano il portiere greco Karnezis, i due Primavera Claudio Manzi e Ciro Palmieri, e, udite udite, Gigi Liguori, il quale rappresenterà una plusvalenza non da meno per il club campano. Liguori, infatti, è cresciuto nel settore giovanile biancoazzurro.

Adesso, per lui, si aprono le porte della Ligue 1 francese, con il Lille che diventa proprietaria del suo cartellino. E’ presumibile però che i francesi, qualificati anche alla prossima Europa League, diano Gigi in prestito in categorie minori per farlo ambientare in un calcio diverso. In carriera, Liguori ha una ventina di presenze in C italiana e qualche partita in D con il Bari. Ed ora se ne va in Ligue 1. La Fermana, di certo, non ha potuto intromettersi in una trattativa così importante. E’ chiaro che i gialloblù possono essere felici per Liguori e per l’opportunità che gli è arrivata. D’altro canto, non bisogna nasconderlo, Liguori rappresentava per la Fermana un potenziale obiettivo: riottenerlo ancora in prestito, considerato il suo status di under, sarebbe stata cosa molto proficua. Grave perdita, visto che il furetto offensivo ben si addiceva agli schemi di Antonioli, ma tant’è.
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