Lega Pro, parla Ghirelli: «14.30 giusto compromesso d'orario per i presidenti? Lo penso anche io»

Lega Pro, parla Ghirelli: «14.30 giusto compromesso d'orario? Lo penso anche io»
Lega Pro, parla Ghirelli: «14.30 giusto compromesso d'orario? Lo penso anche io»
di Peppe Gallozzi
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 02:25

Presidente Francesco Ghirelli, in merito alla “rivoluzione orari” della Serie C per permettere il passaggio alle fasce delle 12.30 e 14.30 contro il caro-bollette, il lasciare libera scelta alle società è un retrofront rispetto a ciò che si paventava un mese fa?
«Trovo sbagliata la definizione di retrofront. Noi stiamo facendo un’opera di spinta, lavoriamo per cambiare gli orari e gli stili di vita. Se giochiamo alle 12, ad esempio, possiamo anche aprirci al mercato asiatico che è una cosa assolutamente innovativa e piena di benefici per il nostro movimento».

 

La fascia oraria delle 17.30, almeno da calendario, è tuttavia rimasta
«Ci sono più discorsi da fare in questo caso. Anzitutto dobbiamo sempre ricordarci di tenere a mente due slot, in alternanza tra gironi, con tre ore di differenza ciascuno per garantire la giusta diffusione delle singole gare ed essere in grado di trasmettere il numero congruo di partite. Pertanto, le 14.30 e le 17.30 sono le fasce indicate. Inoltre, ripeto, abbiamo aperto la sperimentazione delle ore 12 con la partita tra Messina e Monterosi che segna un punto di svolta rispetto al passato e molte società, contestualmente, hanno invece già provato l’orario delle 12.30».

In sostanza, presidente, quali sono i risultati effettivi raggiunti?
«Abbiamo introdotto novità sostanziali. Non si gioca più la sera a meno che non siano i club a chiederlo per un discorso di pubblico. Non mi sembra affatto un aspetto di poco conto, andrebbe evidenziato nel modo giusto»

L’infrasettimanale, ad esempio quello del 29 novembre che vedrà tante gare alle 21, resta quindi un’eccezione
«Sì, insieme ai posticipi già determinati da Raisport il lunedì sera. Durante la settimana la gente lavora giocare al pomeriggio sarebbe un controsenso rispetto ciò che abbiamo sempre detto. E’ lo stesso discorso per il quale, il sabato, la fascia oraria delle 12.30 non può essere presa in considerazione»

Possiamo dire che lasciare facoltà di richiedere l’anticipo alle società è una mossa che va totalmente nella loro direzione?
«Il nostro è un percorso condiviso con le società, ogni nostra azione deve avvenire e svilupparsi in questo modo. Io sono deciso ad andare avanti su questa strada. La squadra di casa che richiede, nei dieci giorni antecedenti alla gara, l’anticipo del calcio d’inizio alle 12.30 non deve neanche avere bisogno dell’accordo con quella ospite (per le altre, variazioni, invece serve l'accordo tra le due formazioni, ndr). I punti di riferimento da salvaguardare, per quanto ci riguarda, sono la sostenibilità economica dei club e il riportare un numero sempre maggiore di tifosi allo stadio. Dobbiamo provare a vincere la sfida di trasformare la crisi energetica in opportunità. E' fondamentale trovare, nel contesto attuale, soluzioni di questo tipo»

Inizialmente, tuttavia, sembrava che ci fossero i presupposti di un anticipo automatico e non arbitrario diciamo
«Ho già spiegato che siamo di fronte ad un cambiamento determinante. Nessuno di noi ha mai fatto passi indietro in questa direzione. Siamo chiamati a provare a modificare stili di vita, questo passaggio non è facile e richiede un procedimento lungo che deve basarsi su decisioni e coinvolgimento abbastanza netti».

Molti presidenti, Ghirelli, parlano di 14.30 come compromesso ideale per contemperare le varie esigenze. Lei cosa ne pensa?
«Ne penso bene anche io. E’ giorno, ci sono i tifosi, come farei a pensare il contrario? Tuttavia c’è un numero di partite da bilanciare, come dicevo prima abbiamo bisogno anche della fascia delle 17.30 per il distacco di tre ore tra uno slot e l’altro».

In conclusione, come si sentirebbe di chiudere questa discussione sugli orari che ha animato le ultime settimane?
«La priorità erano e restano i tifosi.

Se una società dovesse arrivare a dirmi che alle 2 di notte farebbe sold out sarei pronto ad accoglierla logicamente. E’ il criterio che deve rimanere alla base di tutto quanto il resto». 

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