Lazio-Salisburgo 4-2: poker biancoceleste, la semifinale è più vicina

Lazio-Salisburgo 4-2: poker biancoceleste, la semifinale è più vicina
2 Minuti di Lettura
Giovedì 5 Aprile 2018, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 10:57

Rabbia e orgoglio. La Lazio vince contro tutti nell’andata dei quarti di Europa League. All’Olimpico battuto il Salisburgo per 4-2 al termine di una battaglia. Più forte del fiscale arbitro Haţegan, più forte dei suoi stessi limiti. Un risultato che dà un buon vantaggio in vista della gara di ritorno di giovedì prossimo ma che non mette assolutamente in cassaforte la qualificazione. Il Salisburgo è squadra temibile e in casa è praticamente imbattutta. Ma la Lazio ha dimostrato di avere carattere e di saper reagire sul campo ai suoi errori e a quelli del fischietto romeno. 
 

 

RAGIONE E SENTIMENTO
La partita è bella fin dall’inizio. Segna Lulic. La Lazio dà l’illusione di poter dilagare ma il direttore di gara spacca il capello in quattro e concedendo il rigore per la sbracciata di Basta su Dabbur. Berisha realizza. E’ la scintilla che incendia la partita. In monte mario scoppia qualche scaramuccia tra tifosi. In campo la tensione è alle stelle. Inzaghi è una furia contro Haţegan che ammonisce solo i suoi e non vede una trattenuta su de Vrij e un fallo, sempre in area, su Immobile. Milinkovic, perde la concentrazione e si divora un gol fatto. 
 


TEMPO DI VINCERE CON TE
Ad inizio secondo tempo Parolo segna di tacco mandando in delirio i quasi cinquantamila dell’Olimpico. Apoteosi. Rose è più fortunato che bravo: Minamino entrato da 30 secondi segna il 2-2. Ed è qui che esce il carattere dei ragazzi di Inzaghi. E a suonare la carica è Felipe Anderson che mette la quinta, semina tre uomini e segna. Appena due minuti dopo Leiva sradica una palla agli austriaci e regala a Immobile la rete nuremo 37 in stagione, la settima in Europa. Il bomber laziale salta letteralmente addosso ad Inzaghi che esulta e ride di gioia. Un regalo più bello per i suoi 42 anni non poteva riceverlo. 

LEGGI LA CRONACA

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA