Jesi, talismano di Cerioni: l’Italfioretto in raduno fino a sabato al PalaMagini

Jesi, talismano di Cerioni: l Italfioretto in raduno fino a sabato al PalaMagini
Jesi, talismano di Cerioni: l’Italfioretto in raduno fino a sabato al PalaMagini
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 16:55

JESI «Da aprile le qualificazioni a Giochi di Parigi 2024, poi i Giochi Europei, i Mondiali che quest’anno saranno a Milano, con una spinta in più. Obiettivo ripeterci e fare meglio rispetto al 2022. Con la speranza del rientro in gara della Russia: assurda la sua l’assenza, lo sport dev’essere separato dalla politica». Parola di Stefano Cerioni, commissario tecnico dell’Italia del fioretto, maschile e femminile, «tornata a far paura agli avversari» proprio come un anno fa, riprendendo l’incarico in azzurro, aveva auspicato portando le Nazionali in ritiro nella sua Jesi per aprire il 2022.


Gli allenamenti

Tradizione ripetuta per l’anno nuovo: fino a sabato l’Italfioretto si allena sulle pedane del glorioso palascherma “Magini” di via Solazzi, con 26 fra atleti e atlete e i relativi staff e in vista già della prima tappa di Coppa del Mondo dell’anno a Parigi dal 13 al 15 gennaio prossimi (uomini e donne). Nella casa del Club Scherma Jesi, fanno gli onori il presidente Maurizio Dellabella e l’assessore allo sport Samuele Animali. Con Cerioni i protagonisti dell’anno vecchio e più attesi per il nuovo: Tommaso Marini, vincitore della Coppa del Mondo 2022 e vice iridato nel singolo al Cairo, e Alice Volpi, oro mondiale di squadra, come pure Marini, in Egitto. E poi i punti fermi, anche made in Club Scherma Jesi, dello staff azzurro, Giovanna Trillini e Annalisa Coltorti, maestra e preparatrice atletica. Cerioni, che da Ct a Mosca aveva portato pure la Russia a far paura e vincere tutto fino alle ultime Olimpiadi di Tokyo, spiega: «Prendiamocela pure con la Russia come Stato, con Putin o chi per lui per questa guerra insensata. Ma vedere atleti di 15, 16 anni dover restare a guardare perché messi fuori dalle competizioni come agli Europei, fa male. Quando è iniziata la guerra in Ucraina eravamo in gara a Guadalajara e abbiamo visto persone smettere di indossare la tuta della Russia o quasi scusarsi per quanto stava succedendo, come se ne avessero responsabilità. Tanti non sono d’accordo con ciò che è stato fatto, anche se non hanno la possibilità di dirlo. E allora spero che si trovi il modo di riammettere gli atleti russi in gioco e mi fa piacere che segnali inizino ad arrivare in questo senso». 
Con Marini e Volpi, i marchigiani che hanno scelto il Club Scherma Jesi per allenarsi, a Parigi saranno pure Beatrice Monaco, Serena Rossini, Elena Tangherlini, Francesco Ingargiola.

Per proseguire su una scia che ha riportato entusiasmo dopo che persino i big erano arrivati a covare propositi di abbandono. Lo dice Volpi: «Le Olimpiadi erano state una bella batosta ma l’arrivo di Cerioni mi ha giovato. Avevo bisogno di stimoli nuovi, di chi mi desse una spinta o anche mi “bastonasse” quando non va. A Jesi sono sempre a casa». 

L’input

Lo conferma proprio Marini: «Anche io ho passato momenti non semplici. L’arrivo di Stefano mi aveva dato una carica particolare che speravo esplodesse subito, non era andata così e dopo due gare andate male avevo cominciato a pensare che forse tutto questo non facesse per me. Ma a Belgrado, nel giorno del mio compleanno, è cambiato tutto e dal podio non sono più sceso. Ora in pedana mi sto divertendo ed è importante». Ricorda Giovanna Trillini, fresca di Palma d’Oro come tecnica dal Coni: «Arrivano le gare importanti e la tensione comincia a salire. Speriamo di confermare i risultati che, l’anno scorso, hanno detto che siamo i più forti». Dice Annalisa Coltorti: «Stefano ha dato una spinta fondamentale in un momento in cui i ragazzi erano un po’ spenti. E l’effetto si è sentito subito». 

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