Jesi, buona stagione. Coach Ghizzinardi dopo la vittoria contro Matelica per la B d'Elite

Jesi, buona stagione. Coach Ghizzinardi dopo la vittoria contro Matelica per la B d'Elite
Jesi, buona stagione. Coach Ghizzinardi dopo la vittoria contro Matelica per la B d'Elite
di Fabrizio Romagnoli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Maggio 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 12:26
JESI «Una buona stagione. Il confine fra buona e ottima sta nei playoff che ci sono sfuggiti ma i ragazzi sono stati bravi, contro l’avversario peggiore che ci poteva capitare, a conquistare poi di volontà e carattere l’accesso ad un campionato nuovo, dal livello molto più alto dell’ultimo. Ancora con me? Se non mi cacciano...». Coach Marcello Ghizzinardi timbra il bilancio di fine annata della sua General Contractor Jesi che, con due vittorie esterne entrambe al supplementare, ha sigillato sul 3-1 la serie contro Matelica che dà agli arancioblù il pass per la prossima Serie B nazionale. Era l’obiettivo di questa stagione strana per la palla a spicchi jesina: da un lato, la riforma dei tornei con una formula che limitava ai soli primi 4 i playoff per il salto in A (e Jesi ha chiuso quinta per gli scontri diretti a sfavore con Ozzano, a pari punti ma quarta); dall’altro la prima annata del nuovo soggetto, Basket Jesi Academy, che ha ereditato, non senza contraccolpi nel rapporto col tifo organizzato, ruolo e titolo della storica Aurora. 


Il campo


Ghizzinardi parte dal campo e dalle ultime gare. «Matelica, e lo dicono i risultati che stiamo vedendo, era attualmente il cliente peggiore da pescare. Noi avevamo il contraccolpo dei playoff sfuggiti all’ultima giornata dopo un grande girone di ritorno e un bel filotto di vittorie. E dopo aver perso la prima in casa la cosa si era fatta ancora più complicata. Non era semplice andare a vincere due volte al supplementare fuori casa, ci si è messo anche l’infortunio di Filippini. Ma i ragazzi si sono comportati bene.

L’abbiamo visto più volte come la squadra fosse diventata, da gennaio in avanti, più solida di quanto non fosse a inizio stagione. Peccato aver perso punti prima, perché è vero che nelle ultime di fase regolare la sconfitta proprio di Matelica ha pesato ma abbiamo poi visto, nella serie, che ci poteva stare. E ad Ozzano, nell’ultimo turno, anche gli episodi hanno avuto un ruolo nello stop che ci ha fatto chiudere al quinto posto». Jesi sarà nella prossima B nazionale che voleva. «Ci sarà da capire la formula, spero in due gironi da 18 più che nei tre da 12 di cui da qualche parte sento parlare. Dopo aver sudato non 7 ma 77 camicie per entrare in questo imbuto e creare un campionato di maggior qualità, sarebbe incredibile non far in modo che il prossimo sia davvero un torneo d’élite. Dove potrebbe esserci posto per un americano o comunque un giocatore non passaportato per squadra. Il livello potrebbe essere molto più alto». 


La piazza


E il rapporto con la piazza? «Il gruppo squadra ha avuto pochi momenti difficili, cui ha saputo rispondere sempre con lucidità e freddezza. Con una squadra tutta nuova, con tanta gente da fuori, poteva essere difficile far identificare il pubblico. Invece ho visto con piacere che giorno dopo giorno si sono create sempre più fidelizzazione e empatia, anche con un pubblico nuovo rispetto al passato, magari di bambini e giovanissimi. Ho sentito man mano crescere un rapporto fra la città, io abito in centro, e questo nuovo percorso. E mi ha fatto piacere». Nel futuro di Ghizzinardi ci sarà ancora Jesi? «Ora è il momento della festa ed è tutto prematuro. Ma con l’ambiente e con tutti c’è un buon rapporto». 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA