Di Biagio: «Lascio l'Under 21, ma non chiamatelo
fallimento. Ora sono sul mercato»

Luigi Di Biagio
Luigi Di Biagio
2 Minuti di Lettura
Martedì 25 Giugno 2019, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 13:02

«Non sarò più l'allenatore dell'Under 21». Lo ha detto Luigi Di Biagio, nella conferenza stampa post Europei, dopo l'eliminazione dell'Italia maturata ieri dopo lo 0-0 tra Francia e Romania. «Abbiamo fatto un ottimo lavoro - ha detto - abbiamo fatto crescere tanti ragazzi, siamo stati competitivi contro squadre forti, tanti ragazzi sono andati in Nazionale maggiore. Il risultato non è positivo, ma non è un fallimento per me».

«Quando succedono queste cose la colpa è nostra e basta, senza cercare alibi o giustificazioni, il responsabile principale sono io». Ha aggiunto l'ex centrocampista. «Siamo stati una squadra che per tre partite ha giocato benissimo abbiamo fatto più tiri in porta e ne abbiamo subiti meno di tutti. Però sono i risultati che fanno la differenza. Se la Romania avesse vinto, oggi si direbbe che sono il più bravo di tutti. Chi dice che la squadra ha giocato male è in malafede. Rifarei tutte le scelte che ho fatto. Ma non voglio sentire parlare di fallimento. Il fallimento è quando fai zero punti, non fai un tiro in porta e nessuno dei tuoi giocatori va in nazionale A».

«Dal primo luglio sono sul mercato. Finora non ci sono stato, nonostante alcuni club, sia di A sia di B, mi avessero chiesto un incontro. Adesso, se mi chiameranno, risponderò presente». Poi Di Biagio rivela un retroscena: «A febbraio-marzo quando qualcuno mi ha chiamato mi sono sempre concentrato sulla nazionale. Al 99,9% avrei lasciato anche in caso di qualificazione, perché non mi sentivo più stimolato di continuare nell'under 21. Forse avrei lasciato uno spiraglio per fare le Olimpiadi, ma la mia intenzione era quella».

© RIPRODUZIONE RISERVATA