Verona-Inter 1-2: Lautaro più Skriniar, Conte chiude l'anno in bellezza

Skriniar-Zaccagni Inter vs Verona
Skriniar-Zaccagni Inter vs Verona
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Mercoledì 23 Dicembre 2020, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 23:15

Più che bella, l’Inter del Settebello è pratica. Il piano C, cioè il 3-4-2-1, non l’accende davanti, almeno fino all’intervallo, però ne mantiene lo scheletro dietro, e al netto del pasticcio Handanovic-Skriniar la linea a tre fa il suo. Segna Lautaro (sesta rete stagionale in campionato), segna Skriniar (non succedeva da due anni) e il lato in comune è che i due gol nascono da destra. È lì che Hakimi sale di giri nella ripresa, stressando Dimarco e il Verona, pennellando il cross per l’1 a 0 di Lautaro, confermando che le fasce incarnano uno sfogo fondamentale per l’Inter.

Del primo tempo del Bentegodi, poche note felici. Il fraseggio è opaco, Barella e Brozovic soffrono le marcature a uomo di Tameze e Veloso. Soprattutto, il tridente dovrebbe aumentare le soluzioni offensive, invece Perisic è morbido, Lukaku troppo lontano da Lautaro e la pressione dei veronesi porta a troppe preghiere lunghe verso il pivot di Conte. Senza palla, l’Inter passa quasi al 5-3-2, Perisic leggermente arretrato: non fosse per la percussione di Dimarco, davanti ad Handanovic, si registrerebbe ben poco. Del Verona va sottolineato l’handicap: era senza punte di ruolo, Juric. Di più, in corso d’opera ha perso prima Dawidowicz poi Lovato, dietro. È parso stanco, a un certo punto, l’Hellas.

Normale quando il tuo allenatore è un allievo di Gasperini e vieni da mesi d’infortuni tamponati quasi miracolosamente. Di quel declinare, l’Inter ha approfittato con una certa concretezza. Merito di un Lautaro più vicino a Lukaku, nella ripresa, e del già citato Hakimi, vero accendino.

Fanno sette vittorie di fila, cifra che non s’inanellava dal novembre 2018, in panchina Spalletti: i gol, 34, pareggiano invece quelli che l’Inter griffava nel torneo 1960/61, mai così tanti dopo quattordici turni. Per Conte, s’è detto alla vigilia, è la carta da mettere sul tavolo del vertice natalizio con la proprietà: chiede un centrocampista e un attaccante, il tecnico dell’Inter, e ai vertici mostrerà i nomi delle sette avversarie appena cadute.  

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