«Si richiede, allora, l'identificazione e nel caso fosse accertata la "paternità" dell'espressione (accompagnata anche da un altro insulto e da una bestemmia) si richiedono provvedimenti urgenti e severi ai danni della società trattandosi di una offesa grave e di quello che si potrebbe configurare come un reato (istigazione all'odio razziale) in contrasto, più che mai in questi giorni, con i principi della solidarietà e della sportività.
Da anni i neoborbonici denunciano i continui, sistematici e ormai impuniti episodi di discriminazione antinapoletana sugli stadi e in questo caso si tratta addirittura di esponenti di una società calcistica importante. È utile sottolineare anche che nessuno può sottovalutare questi episodi perché anche così si alimenta una questione meridionale ormai sempre più drammatica soprattutto per i nostri giovani».