Il doppio ex Pergolizzi inquadra il prossimo impegno del Picchio: «Ascoli, fai attenzione a questo Palermo»

Il doppio ex Pergolizzi inquadra il prossimo impegno del Picchio: «Ascoli, fai attenzione a questo Palermo»
Il doppio ex Pergolizzi inquadra il prossimo impegno del Picchio: «Ascoli, fai attenzione a questo Palermo»
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Giovedì 14 Settembre 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 07:32

È nato a Palermo 55 anni fa, vive ad Ascoli da quando nel 1990 è arrivato in bianconero per poi restarci tre anni, 99 le presenze. Stiamo parlando di Rosario Pergolizzi, tornato in bianconero nelle vesti di allenatore, prima come vice (2002-03) mentre nel 2013 ha preso in mano la Prima squadra per qualche mese. Nella passata stagione ha guidato la Primavera. In precedenza dal 2005 al 2010 ha allenato la Primavera del Palermo. Nel campionato 2019-20 gli è stata affidata la panchina della prima squadra sul finire della stagione. Nessuno come lui può parlarci di Ascoli Palermo.

 
Pergolizzi, cosa significa per lei questa sfida?
«Si tratta più di una cosa affettiva che di sport.

Ho allenato e lavorato in entrambi i club. Sono nato a Palermo, ma sono ascolano di adozione. Mia moglie è ascolana uno dei miei due figli è nato in questa città, l’altro a Palermo. Nella mia carriera ho militato in altri club, ma Ascoli e Palermo vengono prima di tutte e a loro mi lega un grande affetto»

L’Ascoli è la squadra che le ha aperto la strada verso il grande calcio, era l’Ascoli di Costantino Rozzi.
«Si è così, poi sono tornato e vivo qui da 30 anni. Ormai Ascoli è diventata la mia città alla pari di Palermo».

Possiamo definirle due realtà diverse tra loro?
«Sicuramente, con due tifoserie però da categoria superiore, perché entrambe hanno militato per anni nella massima serie. Sono due realtà diverse, entrambe hanno una grande storia non solo calcistica. Due città che si sposano benissimo tra di loro, anche se tanto diverse. Ma emanano una grande storia. Le due tifoserie poi sono molto calorose, in percentuale, per grandezza di abitanti, Ascoli non è da meno di Palermo, anzi forse se si fa una proporzione in base agli abitanti, l’affluenza degli ascolani allo stadio è e anche maggiore. A Palermo trovi tifosi di Inter, Milan o Juve, ad Ascoli c’è un richiamo maggiore verso il Picchio».

Come vede le due squadre?
«Hanno due organici importanti, certo il Palermo è costato costruito per salire di categoria e non può non pensate di vincere il campionato. Per quanto riguarda l’Ascoli è partito un po’ in sordina, ha fatto tre punti in quattro gare, secondo me può puntare ai playoff»

Pedro Mendes la rivelazione di questa prima parte di stagione?
«Assolutamente sì, merita di giocare perché in maniera silenziosa e senza proclami si sta ritagliando il suo spazio. Tre gol realizzati in quattro partite non sono pochi. Sarà dura per Nestorovski ritagliarsi il suo spazio».

Dei nuovi chi l’ha impressionata di più?
«Sinceramente ha fatto vedere qualcosa di buono Manzari: ha tecnica e può fare più ruoli».

Che partita prevede?
«Credo ci siano tutti i presupposti di non fare ostruzionismo sul risultato. L Ascoli farà la partita che ha sempre fatto, il Palermo gioca al calcio, non è capace di difendersi. Giocheranno a viso aperto».

L’uomo partita?
«È troppo scontato dire da una parte Mandes e dall’altra Brunori. Ma l’Ascoli ha anche Nestorovski e il Palermo Soleri. Inoltre sono due squadre brave nelle palle inattive, metterei come giocato importanti i centrali da entrambi le parti, Botteghin, Luciani e Ceccaroni. La partita potrebbe essere risolta da azione susseguente a palla inattiva».

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