SESTRI LEVANTE - Il dramma, la
paura e la speranza. Il tutto in un lampo.
I corridori che prendono parte al 98/o Giro d'Italia di ciclismo, e che si contendono la 3/a tappa, hanno percorso 95 chilometri e scalato l'ultima asperità di una giornata calda e luminosa, la Barbagelata, quando Domenico Pozzovivo perde il controllo della bici e finisce a faccia in giù sull'asfalto.
La caduta è rovinosa, le immagini terribili: la situazione sembra grave fin da subito, perchè lo sfortunato atleta è fermo.
Le notizie cattive fanno presto ad arrivare e menomale che anche quelle buone non tardano. E così subito il professor Tredici sottolinea che, «dopo essere stato spostato da una persona del pubblico e messo in una posizione un pò pericolosa, il paziente ha subito un forte trauma cranico-facciale». Poteva andare molto, ma molto peggio. Invece, come ha poi raccontato la dottoressa Elena Dellavalle, medico rianimatore, la prima ad accorrere, Pozzovivo «era orientato, collaborante e apparentemente non ha subito altri danni. Ha sempre respirato autonomamente».
L'uomo di punta dell'Ag2r La mondiale «è stato trasportato - come ha detto Tredici - solo per una questione di opportunità» con l'elicottero nell'ospedale San Martino, a Genova. «A questo punto - ha aggiunto il prof. Tredici - aspettiamo i responsi degli esami. La macchina di primo soccorso che segue la corsa è arrivata immediatamente, il centro mobile di rianimazione dopo 7'. Mi dicono che la situazione sia stazionaria, consideriamo i traumi facciale e cranico piuttosto modesti. Raccomandiamo ancora una volta ai tifosi di non toccare i corridori coinvolti in cadute, perchè può essere molto pericoloso».
«Non sono i secondi che contano, ma la modalità d'intervento. Non conosciamo quella persona che si è avvicinata a Pozzovivo dopo la caduta», risponde Tredici, a chi avanzava l'ipotesi che fosse un medico. «Tutte le volte che c'è un trauma cranico o del massiccio facciale di mezzo, immediatamente viene in mente una situazione drammatica - conclude il responsabile dello staff sanitario del Giro -. Questa, però, fortunatamente poteva essere gestita senza problemi».
Un pensiero a Pozzovivo è arrivato anche da Michael Matthews, maglia rosa per il secondo giorno consecutivo. «Ho visto la caduta - dice - ero quattro ruote dietro di lui, è stato terribile. Vedere un ragazzo con un tale talento a terra, spezza il cuore. Voglio dedicare questa vittoria alla squadra e a Pozzovivo». Il padre dello sfortunato corridore lucano ha confessato di avere «vissuto momenti di terrore», poi è stato tranquillizzato dalle parole della fidanzata di Domenico, Valentina. Anche per lei è stata una giornata lunga.