Ancora un titolo mondale per Farroni: «Lo sport sconfigge la disabilità»

Ancora un titolo mondale per Farroni: «Lo sport sconfigge la disabilità»
di Marco Antonini
3 Minuti di Lettura
Domenica 21 Agosto 2022, 02:35

FABRIANO - «Lo sport insegna a vivere. Ragazzi lasciate un po’ da una parte il cellulare e praticate attività fisica di gruppo, qualsiasi». Giorgio Farroni, campione paralimpico, fabrianese, da poco tornato dal Canada dove ha vinto due ori al Mondiale di ciclismo. Una carriera che non conosce sosta nemmeno a 46 anni.

Il fisico c’è. Con l’età arrivano intelligenza e maturità. In Canada ha conquistato due ori.
«Si, una a cronometro e una su strada. E’ stata una trasferta impegnativa».

Ha dato il suo meglio superando tutti… 
«Essendo primo nel ranking mondiale sono partito per ultimo. La cronometro è stata forte, intensa, ma regolare, quasi inaspettata, il distacco che ho dato al secondo ciclista, un minuto e 20 secondi, non me lo aspettavo. La salita ha fatto la differenza».

Sarà anche merito degli allenamenti che fa nel Fabrianese?
«Anche questo è vero! L’allenamento lo effettuo con percorsi a circuito. Da Fabriano vado, ad esempio, a Collamato, a Pioraco, zone con poco traffico, ma qui la salità è dappertutto».

Che effetto fa vincere tanto?
«È sempre un’emozione. Non mi aspettavo un risultato così. vincere è sempre difficile, hai l’adrenalina alle stelle, ma competi con atleti preparatissimi. È sempre più difficile essere campioni perché servono impegno, costanza e tanta passione. Fortunatamente sono arrivato bene al Mondiale».

E adesso?
«Prossimo appuntamento il 27 e 28 agosto in Abruzzo dove si svolgeranno i Campionati italiani Paralimpici».

Si sente pronto?
«Ancora no. È difficile allenarmi in questi giorni perché dal Canada non sono arrivate tutte le mie attrezzature.

Sto aspettano i bagagli! La ruota sta da una parte del mondo, il casco dall’altra».

Come si allena?
«Faccio un paio di ore al giorno. Prima del Mondiale minimo mezza giornata al giorno. Quando sono a Fabriano, pochi giorni al mese, mi alleno con un programma che il mio staff mi prepara con cura. Parola d’ordine: costanza».

Le manca Fabriano?
«Molto! Negli ultimi due mesi ci sono stato solo 4 giorni!

Un bilancio della sua vita?
«Ho 46 anni, ho sempre fatto sport. Mi fa sentire in forma. Sono felice e soddisfatto. Ho imparato che non è solo la forza o la gioventù che pagano in bici. Servono intelligenza e maturità. Nell’ultima gara ho corso con ciclisti che avevano la metà dei miei anni: che emozione».

Giovani e sport, un mix per la crescita?
«Lo sport insegna a vivere. Nel mio caso, il mondo paralimpico ti aiuta a venire fuori da situazioni difficili, come la disabilità. È un’occasione per riscattarsi. A livello personale ho avuto la fortuna di aver fatto sempre sport. È stata una scelta azzeccata, fatta da bambino, azzeccata. Senza l’ansia della carriera, che è arrivata dopo, in modo naturale.

La disabilità è ancora un ostacolo?
«Purtroppo si. Conosco persone con disabilità che si imbarazzano. La situazione in Italia è così: conta più l’aspetto che la sostanza».

Ma le medaglie arrivano...
«Si. non bisogna arrendersi. Dico a tutti di essere forti. Non siamo poveri disabili, ma atleti di alto livello.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA