Gianni Petrucci, presidente Fip: «Crisi paurosa ma il basket si riprenderà. Campionato a ottobre. La Vuelle con Costa è in buone mani»

Gianni Petrucci, presidente Fip
Gianni Petrucci, presidente Fip
di Luca Ciappelloni
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Domenica 10 Maggio 2020, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 08:39
A poco più di un mese dallo stop definitivo alla stagione, è tempo di riflessioni per la pallacanestro italiana. Il presidente della FIP, Gianni Petrucci, fa il punto, fra emergenza epidemiologica e prospettive della stagione ventura. 

Presidente: com’è la situazione nel basket?
«Sotto controllo. Siamo stati i più pronti a chiudere i campionati, come sport indoor non saremmo potuti andare oltre giugno. Avremo un contraccolpo economico, la Federazione subirà danni come mancati introiti di sponsor, ma abbiamo impegnato cifre notevoli a sostegno delle società: 6,7 milioni di euro: 4 milioni come tasse da non versare per il 2020/21, 2 milioni di premialità confermate per le società aventi diritto e 700mila ai Comitati Regionali per le attività del territorio».

 

Le società sono in difficoltà per i pagamenti.
«Per soddisfare tutti avremmo dovuto togliere integralmente le tasse, ma la Federazione si finanzia per l’80% con risorse proprie e solo per il 20% con contributo statale. Comprendo i problemi di liquidità di alcune società e rispetto chi ha idee differenti, ma non abbiamo creato un’ingiustizia. Se ricevo critiche o complimenti, non è un problema: il mio impegno per il basket è dettato dall’amore per questo sport, non ricevo indennità o gettoni per il mio ruolo». 

Le Marche sono una regione a forte vocazione cestistica. Ma rappresentarle in serie A c’è Pesaro.
«Sono legato alle Marche, ho una nonna di Morrovalle e la madre di mia moglie è di Matelica. I miei figli hanno dall’infanzia una simpatia per Pesaro. La Vuelle è una società sana, merito di un amico come Ario Costa. Sono certo che, compatibilmente con le risorse, disputerà il miglior campionato possibile. Ho grande stima per il presidente del Cab Stamura, Gabriele Virgili, e assegno una nota di merito al Comitato Regionale, presieduto da Davide Paolini, che ha confermato la quota in premi economici per l’attività giovanile nonostante le minori entrate».
 
Quando tornerà il basket giocato?
«Siamo stati i primi a chiudere, non vogliamo essere gli ultimi a riaprire. Nell’ultimo Consiglio Federale è intervenuto il professor Landi e una commissione sta lavorando con Umberto Gandini, presidente della Lega, per adottare soluzioni che accelerino la ripartenza. Se sarà possibile ripartiremo ad ottobre». 

Nel volley è al vaglio l’ipotesi di una Supercoppa ad agosto senza pubblico all’aperto in un luogo caratteristico. Nel basket si sta pensando a qualcosa di simile?
«Sì. Abbiamo incaricato il nostro advisor Master Group. Alcune città, in particolare quelle balneari, hanno manifestato interesse per ospitare eventi. Ho avuto contatti anche per il Parco del Foro Italico. In tema di attività estiva stiamo studiando, tramite il Politecnico di Torino che è garanzia assoluta di serietà e con il coordinamento del vice presidente Gaetano Laguardia, una maschera per permettere ai ragazzi di disputare i tornei estivi».

Avete fissato il 15 giugno come termine ultimo per le società di chiedere il riposizionamento in una serie diversa da quella a cui hanno diritto. Quali requisiti prenderete in esame?
«Abbiamo uno sport professionistico nella massima serie e uno semiprofessionistico in A2 con la Com.Tec. a vigilare sui bilanci come garanzia. Le società sono sparite per i controlli, non per colpa della Federazione».

Lei ha avuto sempre un occhio di riguardo per i giocatori italiani: dopo questa crisi quale futuro per loro?
«Gli italiani devono essere tutelati, come da statuto federale e del Coni. Se fatti giocare non sono inferiori ad alcuni stranieri. Il mio sogno è il campionato Primavera, come nel calcio, ma in questa stagione sarà difficile effettuare cambiamenti. A fine emergenza incontrerò i presidenti».

Che basket italiano sarà? 
«Problemi economici ne avremo, non mi faccio illusioni. La recessione sarà paurosa e ne risentiremo tutti. Ma il basket ha sempre trovato il modo di reagire. Agli imprenditori dico di investire in questo sport. Può essere un veicolo per rilanciarsi».
 
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