Gianmarco Tamberi si separa dal papà allenatore. La decisione prima dei Mondiali. Il post su Instagram: «Vi spiegherò»

Addio di Gianmarco Tamberi al papà allenatore. Decisione prima dei Mondiali
​Addio di Gianmarco Tamberi al papà allenatore. Decisione prima dei Mondiali
di Gianluca Murgia
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Domenica 3 Luglio 2022, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 22:48

Nessun post prima, neppure una storia su InstagramGianmarco Tamberi ha comunicato di aver risolto il rapporto di collaborazione con l'allenatore Marco Tamberi, suo padre, alla vecchia maniera: con un comunicato stampa, poco social ma molto chiaro. Parole lucide, che vanno dirette al punto. «E’ una decisione che stavo considerando da tempo –  è il preambolo di Gimbo –, perché in questi anni di collaborazione a grandi risultati si sono alternate altrettanto grandi divergenze». Il post, sempre su Instagram, è arrivato dopo qualche ora con una premessa: «In futuro vi spiegherò tutto, ora testa ai Mondiali». 

Di padre in figlio

Come si dice: capita nelle migliori famiglie, anche quelle vincenti. Mike e André Agassi del resto insegnano. È vero che, di contro, che di storie belle e positive tra padre coach e figlio (o figlia) lo sport ne è comunque pieno: Giorgio e Tania Cagnotto su tutti ma anche, allargando il discorso, Graziano e Valentino Rossi. Quello che colpisce di più di questo divorzio all'italiana è la tempistica: tra 12 giorni iniziano i Mondiali di Atletica Leggera di Eugene, Oregon, Stati Uniti.

E Tamberi - metaforicamente già in pedana - ci arriverà senza il suo storico allenatore. La storia, però, dice che l'effetto Di Matteo (che nel 2012 vinse una clamorosa Champions da allenatore subentrato del Chelsea) esiste. Bisogna crederci.

Evidentemente Gimbo Tamberi non ce la faceva più, la pressione (vedi la reazione avuta ai Campionati Italiani comunque vinti) aveva ampiamente superato i livelli di guardia. Meglio dare una sterzata subito, uno choc, per giocarsi il tutto per tutto ai Mondiali. La scelta alla vigilia dei mondiali di Eugene spiega che è stata «presa con doverose cautele e un pizzico di coraggio» e «nasce dall'analisi della stagione fin qui disputata. Siamo ben al di sotto delle aspettative tecniche e c'è stato uno scambio di opinioni su cosa non stesse funzionando, ed è emersa una diversità di vedute».

Marco, papà di Gimbo: «In qualifica molto male, in finale non ha sbagliato proprio niente». E su Instagram un siparietto con Zaytsev

I motivi della decisione 

«Non voglio in alcun modo compromettere la gara più importante dell'anno, insistendo su una strada che non ritengo giusta, e mangiarmi le mani a posteriori per non avere avuto il coraggio di prendere in mano la situazione. Questo c'è alla base della mia decisione - ha aggiunto ancora Tamberi -. Non mi spaventa il fatto di essere affiancato in pedana da un altro allenatore, è già successo molte volte in questi anni, per diversi motivi, e questa evenienza non mi ha mai precluso la possibilità di fare prestazioni di alto livello (due record italiani, con 2,38 mt, ndr), altrimenti non avrei mai fatto questa scelta. La mia priorità attuale è sistemare il problema fisico che ho alla gamba di stacco, unico eventuale impedimento alla possibilità che io superi misure competitive nella sfida mondiale di Eugene».

Chi sarà il nuovo allenatore

«Ora concentrerò tutte le mie energie sull'obiettivo iridato - ha concluso Tamberi - senza distrarmi su quale potrà essere la figura tecnica che mi affiancherà post 2022 nella preparazione della stagione successiva. Gareggiare supervisionato da un altro allenatore non è un azzardo, nella nostra disciplina il coach è essenziale in tutte le fasi di allenamento e programmazione, in gara sono gli automatismi e le sensazioni dell'atleta a essere i veri fattori determinanti ai fini della performance. Sono un agonista e calcolo ogni rischio». 

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