La Fiorentina soffre e rischia, ma riesce a superare l'Udinese 3-2

La Fiorentina soffre e rischia, ma riesce a superare l'Udinese 3-2
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Domenica 25 Ottobre 2020, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 20:39

La Fiorentina ha tenuto fede alla tradizione che la vede spesso vittoriosa con l’Udinese: è imbattuta, infatti, da 9 gare in A (6 vittorie e 3 pareggi) e l’ultima vittoria dei friulani coi viola risale al 2016. Solo la Juventus conta più successi interni (35) della Fiorentina (30) contro l’Udinese in Serie A.

Due doppiette, Castrovilli e Okaka, più il gol di Milenkovic le firme sulla sfida del Franchi. Iachini, confermato in settimana dal presidente Commisso, chiedeva risposte alla sua squadra dopo la disarmante prova con lo Spezia. Questo sono arrivate: la Fiorentina ha vinto e al netto degli errori che ci sono stati, la squadra ha dimostrato sul campo di essere dalla parte di Iachini. Nessuna frattura, dunque, ma solo tanto lavoro da fare perché la Fiorentina viaggia tra alti e bassi. I viola ora sono a quota 7 in classifica dopo 5 partite, mentre Gotti deve cominciare a preoccuparsi perché i friulani hanno vinto una sola volta e perso tutte le altre. 
Quando lo speaker ha annunciato il nome dell’arbitro, Fourneau, i mille del Franchi lo hanno applaudito: vista la storica rivalità con la Juventus, i tifosi viola hanno particolarmente apprezzato la direzione di gara del fischietto romano nella partita di Crotone dei bianconeri. In tribuna anche il presidente Commisso che avrà ammirato De Paul, a lungo inseguito sul mercato, il migliore dell’Udinese. 


VIOLA SPRINT

E’ una caratteristica della Fiorentina, partire col turbo.

Contro lo Spezia 2 gol addirittura nei primi 240 secondi della gara, poi sappiamo come è finita. Con l’Udinese dopo 21 minuti i viola si sono ritrovati saldamente in vantaggio grazie ai gol di Castrovilli, buono il servizio di Biraghi e di Milenkovic di testa, con “Castro” stavolta in versione uomo assist. Entrambe le segnature sono arrivate grazie a un’aggressione che i viola hanno saputo portare sulle corsie, con l’Udinese francamente balbettante nella sua linea difensiva. In avanti ancora molto incerto Vlahovic, non ha retto un solo contrasto, e opaco Callejon, all’esordio da titolare coi viola, con l’abito della seconda punta, non esattamente il suo preferito. A metà frazione l’Udinese si è alzata di 20 metri e il pilota del decollo è stato Rodrigo De Paul, il giocatore di maggior talento della squadra di Gotti. De Paul mezz’ala, esterno, trequartista. Partendo dalla posizione di interno destro e dialogando bene con la catena di Molina, il talento friulano ha cominciato a pungere la terza linea viola. Un suo cross, una sassata dalla fascia, ha trovato una mezza papera dei Dragowski e Lasagna, lì in agguato, non ne ha approfittato. Il portiere viola si è riscattato dopo, sempre su Lasagna, salvando la Fiorentina. I viola hanno avuto a disposizione qualche contropiede, ma le ripartenze non sono state gestite al meglio. La Fiorentina ha sofferto dalla parte di Biraghi - migliore come esterno offensivo - dove la tenuta difensiva ha fatto acqua e non è un caso che quasi all’intervallo De Paul sia entrato come una lama nel burro proprio sul lato mancino dei viola: cross e testa di Okaka, solo nell’area piccola. Qualche minuto prima Iachini aveva perso Pezzella per infortunio, dentro l’ex River Plate Quarta Martinez, arrivato in chiusura del mercato estivo per 13 milioni. 

CASTRO SHOW

 Gli avevano chiesto di segnare almeno 10 gol in stagione, visto che a Firenze la maglia numero 10 pesa tantissimo. Gaetano sta andando oltre la previsioni, almeno come media: il terzo sigillo della Fiorentina, giunto in avvio di ripresa, un destro di cachemire ad effetto fino all’incrocio dei pali, ancora su assist di Biraghi, ha consegnato a Castrovilli la doppietta con l’Udinese e in totale il quarto centro in 5 gare. Iachini a fine partita lo ha elogiato: “Gl avevo chiesto di essere più incisivo sotto porta e ci sta ripagando, non deve mollare e andare avanti così”. 

E’ stata quella la risposta della Fiorentina ai friulani che dopo la rete di Okaka avevano ritrovato coraggio. Gotti ha cominciato a dar vita ai cambi, Wallace (Arslan) e Pussetto (Ouwejean), ma è stato Dragowski a negare un gol già fatto a Okaka che di destro in area piccola aveva colpito duro. La chance friulana ha convinto Iachini a cambiare qualcosa: Kouame (Vlahovic) e Cutrone (Callejon). Poi per l’Udinese è stato il turno di Deulofeu al posto di Lasagna ammaccato dopo uno scontro con il palo. L’ex milanista dalla distanza ha impegnato ancora Dragowski davvero reattivo. Gli ultimi cambi sono stati tra i viola Pulgar (Bonaventura) e Venuti (Lirola), mentre Gotti ha inserito Forestieri (Pereyra) e Bonifazi (Samir). La panchina dell’Udinese ha funzionato meglio di quella viola: nella Fiorentina nessuno dei nuovi entrati è riuscito a dare qualcosa, soprattutto in attacco dove Kouame e Cutrone sono stati insufficienti. Mentre Forestieri ha servito un assist splendido a Okaka sul quale Caceres non è stato capace di opporre la benché minima resistenza. Altro colpo di testa dell’ex romanista e un finale da coronarie forti per i viola che si sono difesi con gli artigli. Ma vincere oggi per Iachini era l’unica cosa che contava. 

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