Fermana, grande festa il 24 giugno: dedicata ai tifosi

Fermana, grande festa il 24 giugno: dedicata ai tifosi. Nella foto Protti e Di Fabio
Fermana, grande festa il 24 giugno: dedicata ai tifosi. Nella foto Protti e Di Fabio
di Lorenzo Attorresi
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Martedì 6 Giugno 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:53
FERMO Finalmente c’è la prima data da cerchiare sul calendario: sabato 24 giugno. Ma no, non centrano purtroppo discorsi societari o svolte in tal senso. In attesa di capire come il club andrà avanti, sono i supporter della Fermana a prendersi la ribalta: organizzata una grande festa del mondo del tifo con sorprese, aneddoti, ricordi e riflessioni con tanti invitati di spessore, compresi ex calciatori storici. Ufficializzata la data scelta. A fine mese, dunque, appuntamento per una serata che si terrà in un luogo emozionale nei dintorni del Recchioni


Dalle Brigate ai diffidati 


Chissà se comparirà anche Stefano Protti: in qualità di mister in carica o soltanto nelle vesti di ex bomber e capitano dalla folta chioma nel 1996? La strana situazione che contorna il tecnico continua nonostante i tentativi di nascondersi dietro al contratto esistente fino al 2024. Sì, ma Protti è stato davvero apprezzato? Qualcuno farà retromarcia rettificando i giudizi che erano iniziati a circolare? E Protti come si porrà di fronte alla società che, prima o poi, lo contatterà dopo un mese e mezzo di zero dialoghi e tante freddure? Sono i dubbi che invadono le teste dei tifosi, gli stessi che parteciperanno alla suddetta festa. Per raccontarla con il “lancio” di Fermanità Nostalgica comparso sui social in queste ore, si tratterà di una «festa dei Panthers, del Wallace Clan, del Kaos, del Firmum Army, di Barra Brava, di Potere Assoluto, delle Brigate GialloBlu, del Nucleo Fermano, della Torcida, degli Irriducibili, di 1920, di Sotto Mentite Spoglie, di tutti i club, gruppi e sigle che si sono succeduti nella nostra storia, accomunati da quella voglia di sentirsi protagonisti ed essere accanto alla Fermana Calcio, soprattutto nel momento del bisogno». E ancora sarà la «festa dei tifosi storici che non vengono allo stadio da vent’anni, di chi è stato prima tifoso poi dirigente e viceversa, di chi nel portafoglio ha ancora il biglietto della finale di Ferrara, di chi aveva pagato la quota per salire in bus per la finale di Rieti, ma è sceso per lasciare posto ad altri e ha preso la macchina ed era contento come un bambino, sarà la festa di chi è geloso della Fermana, di chi tratta con la cura che si riserva alle cose a cui si tengono davvero.

Sarà la festa di chi è orgoglioso di essere fermano, di chi vive questa città, di chi non può farlo per motivi di lavoro o di studi, di chi si sente completato della Fermana e si sente parte di un qualcosa di grande e di unico». 


Il quesito 


L’intro di spessore diventa clamorosamente attuale quando si sofferma su un passaggio chiave: l’incertezza delle estati. «Sarà la festa di chi ama senza pretendere nulla in cambio, di chi si abbona a scatola chiusa senza sapere né la categoria né la campagna acquisti, di chi ogni estate è convinto di poter vincere il campionato e poter tornare in Serie B e di chi ogni estate non capisce per quale motivo, neanche dopo un campionato che ci ha visti protagonisti, si riesce a ragionare e a programmare guardando il futuro». 


Una festa grande


I tifosi aspettano e sperano che tutto fili liscio. «E sarà anche la festa di tutte le società calcistiche del territorio che hanno sempre accettato con entusiasmo i nostri inviti alle iniziative, ai professori delle scuole che si sono sacrificati per portare ragazzi allo stadio. Sarà la festa di chi a Ferrara (nel ’96, proprio con l’attuale mister Protti allora calciatore che festeggiò la promozione in C1, ndr) ha cantato quel ‘Grazie ragazzi’ prima dei rigori, di chi in Ancona era in pullman e quando ha scollinato il settore ospiti dello stadio Del Conero era già pieno e mancavano diciotto bus, sarà la festa di tutti quei ragazzi che si sono avvicinati in questa stagione, che hanno cantato in ogni partita, che si sono sobbarcarsi trasferte difficili e dispendiose. Sarà la festa di tutti quei presidenti, dirigenti e sponsor che continuano a mettere ogni stagione tanti soldi, soprattutto veri, per fare calcio ad un certo livello». 

 

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