Fermana, senti l'ex Antonioli: «Sarà un emozione, ho ricordi bellissimi soprattutto del primo anno»

Fermana, senti l'ex Antonioli: «Sarà un emozione, ho ricordi bellissimi soprattutto del primo anno»
Fermana, senti l'ex Antonioli: «Sarà un emozione, ho ricordi bellissimi soprattutto del primo anno»
di Lorenzo Attorresi
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 05:10

FERMO- Dopo quasi due anni, mister Mauro Antonioli tornerà al Recchioni da avversario: guida infatti l’Imolese che domani alle ore 17.30 sarà di scena a viale Trento. Partita speciale per lui che, nonostante il dolore patito per l’esonero nel dicembre 2020, ha sempre omaggiato i colori gialloblù. Antonioli alla Fermana si inserì brillantemente nel post-Flavio Destro, un totem che aveva sedimentato i canarini in C con i suoi modi poco spettacolari ma vincenti.

Gli subentrò nell’ottobre 2019 con l’entusiasmo di chi voleva proporre qualcosa di nuovo, quando il Covid ancora non esisteva. Il mister di Bellaria si adattò fino a gennaio, sin quando il mercato non gli regalò la qualità dei vari Neglia – non ha bisogno di presentazioni -, Bertagnoli – ora protagonista in B a Brescia –, Gianluca Esposito – il play che sarebbe mancato tremendamente l’anno successivo -. La pandemia rovinò tutto. L’estate seguente Mauro rimase in sella ma qualcosa in fase di costruzione della squadra non funzionò, nonostante le rassicurazioni della società. Rapporto incrinato e a dicembre– 10 punti in 13 gare – fu sollevato dall’incarico per far spazio a Cornacchini.

Mister Antonioli, sa che a Fermo il suo gioco è ancora apprezzato?

«Questo mi fa piacere. Della Fermana ho bellissimi ricordi soprattutto legati al primo anno. Nel 2019-20 stavamo spiccando il volo facendo partite stupende. Pareggiammo 1-1 con la Reggiana rischiando la vittoria, poi 3-3 con il Cesena, 0-0 con il Vicenza che era primo in classifica, vincemmo 2-1 al Recchioni con il Sudtirol con un bel calcio – 3-4-1-2 con i piccoletti Neglia e Bacio Terracino là davanti – e la settimana seguente andammo a Padova a dominare. C’erano giocatori talentuosi, era bello allenarli. Dopo 15 giorni arrivò il Covid…».

Senza Coronavirus dove sarebbe arrivata quella Fermana?

«Sono convinto che avremmo conquistato con scioltezza i playoff. Eravamo in un momento splendido, avevamo un’intensità difensiva e una qualità di gioco davvero incredibili. C’era fantasia con due giocatori storici come D’Angelo e Petrucci, erano appena arrivati Gianluca Esposito, Neglia, c’erano Bacio Terracino, Maistrello, Urbinati, Scrosta, Cognigni e tutti gli altri.

Con il Covid, l’algoritmo ci relegò all’undicesimo posto e la Samb ci superò solo perché aveva giocato una gara in meno. Dispiace perché a febbraio, nell’ultima gara, subimmo l’1-1 dalla Vis Pesaro al minuto 93. Avevamo dominato. Senza quel gol saremmo entrati noi. E’ un rammarico anche personale».

Nel 2020-21, invece, non andò benissimo.

«Pagammo un calendario tostissimo in avvio – 1 punto nelle prime cinque tra Mantova, Sudtirol, Samb, Padova e Perugia -, facemmo due vittorie consecutive con Gubbio e Imolese ma qualcosa si era rotto. Ho fatto anche io degli errori. A dicembre sono stato esonerato alla vigilia di due impegni sulla carta abbordabili con Arezzo e Ravenna. Mi sarebbe piaciuto giocarli, ma la società fece benissimo così visti i risultati con Cornacchini».

E' pronto per tornare?

«C’è un po’ d’emozione, alla Fermana sono stato benissimo conoscendo persone eccezionali. E’ un posto che mi è rimasto dentro. Devo ringraziare l’allora società, il dg Conti, il ds Andreatini che rivedrò con piacere. Avevo anche un gruppo di lavoro e dei ragazzi straordinari».

Ora è il tecnico dell’Imolese, che squadra siete?

«Ci sono tanti under di belle speranze che vengono dal settore giovanile e che pian piano stanno scoprendo il campionato. L’esperienza la stiamo acquisendo sul campo tramite gli errori che facciamo un partita. Sono felice perché i miei apprendono. E’ una Imolese compatta e che lotta, ma come sapete non è nella mia filosofia distruggere e basta. A Gubbio per 70’ abbiamo fatto benissimo, meritavamo un altro risultato».

Sta avvisando Protti?

«Stefano lo conosco, sta facendo benissimo, a Fermo è un totem ed è stata una scelta azzeccatissima ripartire da lui dopo il ripescaggio. Siamo due squadre che vogliono il pallino. Noi non avremo Bensaja e De Feo, giocatore che sposta gli equilibri, ha tecnica, gioca tra le linee e inventa. Alla Fermana toglierei Giandonato, ha grande personalità e qualità tecniche. Mi sarebbe piaciuto allenarlo, ma Andreatini lo sa…».

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