Fallimento Italia, esonerato Ventura. Tavecchio non molla e Tommasi abbandona il vertice in Figc

Tavecchio (ansa)
Tavecchio (ansa)
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 12:27

Nonostante la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali del 2018 e quindi il fallimento storico della Nazionale, il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha scelto di non dimettersi, ma ha esonerato il ct Gian Piero Ventura. A comunicarlo è stata la stessa Federcalcio nel pomeriggio in un comunicato ufficiale. 

Il presidente della Figc ha informato i rappresentanti delle componenti federali della sua «indisponibilità a rimettere il mandato per assumersi la responsabilità di sottoporre al Consiglio Federale di prossima convocazione una serie di proposte sulle quali i consiglieri saranno chiamati e esprimersi». Il Consiglio Federale si terrà il 28 novembre: Tavecchio, in quella occasione, proporrà il nome del nuovo tecnico azzurro.

Oggi si è tenuta la riunione per fare il punto della situazione dopo la mancata promozione dell'Italia ai Mondiali. Al tavolo della Figc, in via Allegri a Roma, erano presenti i rappresentanti delle componenti del calcio italiano, fra i quali anche il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, e quello dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi. C'erano anche, oltre a Tavecchio, il commissario straordinario della Lega B, Mauro Balata, e il capo degli arbitri Marcello Nicchi.


Durissime (e coraggiose) le parole di Tommasi. «Carlo Tavecchio ci ha comunicato che non intende dimettersi dalla presidenza della Figc: noi pensiamo che non si possa non ripartire dalle elezioni», ha detto il presidente dell’Assocalciatori, lasciando la Federcalcio mentre era ancora in corso il vertice delle componenti convocato da Tavecchio. «Ci sarà forse a breve un consiglio federale per prendere una decisione», ha aggiunto Tommasi.




«Noi pensiamo che non si possa non ripartire dal rinnovo delle cariche», ha aggiunto Damiano Tommasi. «Andare ad elezioni con una progettualità più credibile, con nuove persone, non si risolvono i problemi del calcio italiano con l'esonero del ct. Altrimenti si continuerà a rigirare la stessa minestra che è rimasta indigesta a parecchi. Ancelotti? Non lo so, noi siamo andati via e non abbiamo voluto sentire altro. Qualsiasi progetto passa da un passo indietro di tutto il consiglio federale, in un paese normale succede questo». «La mia prima domanda - ha raccontato il presidente Aic, parlando del vertice dopo il flop Mondiale - è stata sulle dimissioni, le altre componenti non hanno chiesto nulla, non abbiamo voluto sentire altro. Mi sembra non ci sia la volontà di ripartire da zero. Vedremo nel prossimo consiglio federale? ha poi aggiunto Tommasi lasciando la sede della Federcalcio.
 

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