Il dorico Luca Lombardi, punto di forza del Pineto, sfida il suo cuore anconetano: «Un'emozione unica»

Il dorico Luca Lombardi, punto di forza del Pineto, sfida il suo cuore anconetano: «Un'emozione particolare»
Il dorico Luca Lombardi, punto di forza del Pineto, sfida il suo cuore anconetano: «Un'emozione particolare»
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Mercoledì 13 Settembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 15:00

ANCONA Ad Ancona è nato, è cresciuto, si è formato calcisticamente, ha coltivato amicizie e ci torna ogni estate. Per godersi Portonovo, per una serata con la propria comitiva ma più semplicemente per ricaricare le batterie prima di ogni stagione. Per Luca Lombardi, anconetano doc classe 2002 in forza al Pineto, quella di venerdì non sarà una gara come le altre. Non può esserlo: «Ogni volta che torno al Del Conero (era già successo nelle ultime stagioni con le maglie di Vis Pesaro e Alessandria, ndr) è sempre emozionante. Lo stadio si trova a cinque minuti da casa mia, sono nato qui, appena uscito il calendario ho cercato subito questa partita». 


Un punto di forza

Arrivato dal Pescara, ha iniziato con il piede giusto la sua annata con gli abruzzesi di mister Daniele Amaolo (marchigiano anche lui ma nativo di Porto San Giorgio) sfornando due prestazioni di grande rilievo, da centrocampista davanti alla difesa, nei pareggi ottenuti contro Gubbio (1-1) e Entella (0-0): «Cerco sempre di lavorare e dare il massimo, contro i dorici sarà dura ma abbiamo le nostre armi.

Una vigilia particolare? Senza dubbio, a casa scherziamo di continuo. Mio padre (Massimo, in passato anche responsabile tecnico del vivaio biancorosso sotto la denominazione di Anconitana) sarà in tribuna, fratelli e cugini in curva nord. E’ una bella emozione, non capita tutti i giorni di avere il privilegio di viverla». Lombardi nell’Ancona è transitato attraverso il settore giovanile (dopo la trafila nella Giovane Ancona) per poi esplodere, tra i grandi, con la maglia della Recanatese tra il 2018 e il 2020. Da lì le attenzioni del Monza guidato in società dal presidente Silvio Berlusconi e dall’ad Adriano Galliani che, nel giro di poco, lo hanno regalato all’allora allenatore Christian Brocchi

Cantera e ricordi

«Nel cuore porto gli anni con i Giovanissimi Nazionali dell’Ancona. Le trasferte, il pullman, i compagni. C’era l’orgoglio di andare a rappresentare il Cavaliere armato in giro per l’Italia ed eravamo i più felici del mondo. Si sono create amicizie che ancora oggi esistono. Poi è arrivata la Recanatese, il Monza e tutto il resto. Fino ad arrivare al Pineto». All’età di Lombardi il futuro è tutto un libro da scoprire, pieno di sorprese. E chissà che un giorno, più o meno lontano, non possa esserci di nuovo la possibilità di tornare a indossare i colori della sua città. Quelli con i quali è cresciuto.

«Segno e esulto? Impossibile»

«Nello sport, nel calcio in particolare, la frase “mai dire mai” è sempre quella più appropriata. Sarebbe un sogno, il traguardo personale che mi sono prefissato. Giocare per il club cittadino è un po’ il desiderio di tutti ma, per adesso, non ci penso e sono concentrato sul campo». A tal proposito, dovesse verificarsi l’ipotesi di una sua rete venerdì sera si creerebbe una situazione singolare e particolare allo stesso tempo. Una situazione che il centrocampista affronta con estrema ironia: «Amici e parenti mi ammazzerebbero! A parte gli scherzi non potrei mai esultare, è impossibile. Sarebbe una gioia enorme per me e per la squadra, è vero, ma sono pur sempre un tifoso dell’Ancona».

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