Djokovic, spunta una falsa dichiarazione? Intanto si allena e agli Australian Open è testa di serie numero 1

Slitta a domani la decisione del governo. Il premier di Victoria Andrew: «Questo torneo è molto più grande di chiunque altro»

Djokovic, spunta una falsa dichiarazione? Intanto si allena e agli Australian Open è testa di serie numero 1
Djokovic, spunta una falsa dichiarazione? Intanto si allena e agli Australian Open è testa di serie numero 1
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Martedì 11 Gennaio 2022, 15:17

La famiglia l'ha definita «la partita più importante della carriera». Il primo set è andato a Novak Djokovic, in Australia in attesa di capire se potrà partecipare o meno agli Open di Melbourne. Dopo il via libera di ieri, si è allenato e stamattina nel tabellone del torneo era ancora la testa di serie numero uno. Della serie: se nulla cambia, Nole ci sarà. Tutto ruota al momento intorno alla decisione del ministro dell'Immigrazione australiano, Alex Hawke, che dovrebbe comunicare probabilmente domani la decisione: in queste ore sta studiando il caso e la decisione sembrava potesse arrivare oggi, ma considerando il fuso orario (alle 11 in Italia sono le 21 di Canberra) tutto potrebbe slittare. Ieri il verdetto del giudice Kelly ha riguardato le modalità con cui Djokovic è stato respinto alla frontiera una volta atterrato con il suo volo da Melbourne. Ma ora c'è un nuovo problema da affrontare e su cui sono puntati gli occhi del governo così come di tutto il mondo del tennis. E su cui sta indagando l'Australian Border Force, la polizia di frontiera.

 

 

La presunta falsa dichiarazione di Djokovic

Secondo i documenti trapelati dalle udienze e degli interrogatori dei giorni scorsi, il tennista serbo ha risposto "no" alla domanda «hai viaggiato, o viaggerai, nei 14 giorni precedenti il tuo volo?». In realtà sembra che Nole sia stato a Belgrado (dove ha passato anche il Natale) e poi il 31 dicembre a Marbella, all'Accademia Soto Tennis. «Fornire informazioni false o fuorvianti è un reato grave. Potresti anche essere passibile di una sanzione civile per aver fornito informazioni false o fuorvianti», recita il modulo compilato da Nole. Ed è anche su questo documento che si stanno concentrando le attenzioni del governo. 

 

Ancora testa di serie n. 1 

Nonostante non sia ancora certo di potervi partecipare, Novak Djokovic sarà comunque la testa di serie n.1 degli Open d'Australia che iniziano il 17 gennaio. Il serbo, 34 anni, punta quest'anno a Melbourne non solo al 10° successo nel torneo, ma anche alla 21esima vittoria in un evento del Grande Slam, che costituirebbe un record. Nel tabellone maschile al settimo posto c'è Matteo Berrettini, all'undicesimo Jannik Sinner. 

Victoria: Australian Open più importante di tutto

Del caso ha parlato anche il premier dello stato di Victoria Daniel Andrews, che ha spiegato come la decisione principale di concedere un visto spetta esclusivamente al governo australiano e non coinvolge Victoria. «Questo torneo è molto più grande di chiunque altro: è un Grande Slam, è la cosa più importante nel tennis nel primo trimestre dell'anno, ogni anno». Intanto è arrivata (con qualche giorno di ritardo) anche la nota dell'Atp: «Accogliamo con favore la sentenza odierna.

Si continua a raccomandare vivamente la vaccinazione. Siamo incoraggiati dal fatto che il 97% dei Top 100 si sia vaccinato prima degli Australian Open». 

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La telefonata tra premier 

I vari aspetti della vicenda di Novak Djokovic sono stati al centro di un colloquio telefonico che la premier serba Ana Brnabic ha avuto ieri in tarda serata con il collega australiano Scott Morrison. Come riferiscono i media a Belgrado, Brnabic ha chiesto che al campione serbo numero uno del tennis mondiale venga riservato un trattamento corretto e dignitoso, con il rispetto di tutti i suoi diritti. La premier ha sottolineato in particolare l'importanza della possibilità per Djokovic di potersi allenare e prepararsi fisicamente per gli Open di Australia che si aprono tra una settimana, considerando che negli ultimi giorni non lo ha potuto fare. I due capi di governo hanno concordato di rimanere in contatto costante anche nei prossimi giorni.

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