Genoa-Juventus 2-1: decide Criscito dal dischetto

Genoa-Juventus 2-1: decide Criscito dal dischetto
Genoa-Juventus 2-1: decide Criscito dal dischetto
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Venerdì 6 Maggio 2022, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 11:07

Cuore Genoa. Dopo la grande delusione del derby,  la squadra di Blessin batte in rimonta una Juventus sprecona e leziosa. Succede tutto nel secondo tempo: a Dybala (48’) replicano Gudmunsson (87’) e Criscito (96’), a cui la sorte offre, sei giorni dopo il derby, l’opportunità, se non di cancellare, almeno di lenire il grande dolore dell’opportunità perduta. E’ il capitano ad assumersi nuovamente la responsabilità di trasformare il penalty della speranza: Szczesny non è bravo quanto Audero, il 2-1 finale tiene viva la fiammella della speranza di salvarsi.  Nel secondo tempo Allegri vede Kean e compagni fallire almeno quattro ghiotte palle gol prima di consegnarsi, nel finale, alla rabbia agonistica dei padroni di casa.

LA PARTITA - Allegri ha fiducia, ancora una volta, in Miretti, il classe 2003 impiegato a centrocampo.

Davanti Kean è preferito a Morata nella linea offensiva a tre con Vlahovic e Dybala. Blessin schiera Melegoni, Portanova e Amiri a supporto di Destro.

Prima fiammata Juve dopo 5 minuti quando Kean sovrasta Hefti di testa mettendo alto di poco. Il Genoa carbura lentamente ma trova la forza di creare difficoltà con un ripetuto pressing. Occasioni con il contagocce e ritmi lenti. Padroni di casa pericolosi su palla inattiva attorno alla mezz’ora quando Destro, da posizione interessante, salta male senza inquadrare la porta. Sirigu risponde adeguatamente prima all’incursione di Kean e poi alla “telefonata” centrale di Dybala. Il Grifone tira fuori gli artigli nel finale di tempo. Szczesny sbarra la strada a Destro e poi si tuffa sulla sua sinistra per respingere un siluro di Portanova. Primo tempo avaro di emozioni, giocato con gran dispendio di energie e intensità dal Genoa. Juve sempre pungente ogni volta che riparte ma poco incisiva fisicamente, forse perché con la testa anche alla finale di Coppa Italia.

Blessin lascia Galdames negli spogliatoi e lo sostituisce con Frendrup. Dopo 30 secondi, Destro si mette subito le mani tra i capelli perché di prima intenzione, dall’area piccola, spara altissimo dopo aver ricevuto da Criscito. Gol sbagliato, gol subito: al 48’ Dybala castiga Sirigu con un destro di estrema precisione. Juve avanti con il minimo sforzo. Blessin le prova tutte e, con Ekuban e Yeboah al posto di Portanova e Melegoni, si assume il massimo rischio in termini di equilibri tra i reparti. L’attaccante ghanese mal sfrutta una ghiotta opportunità da posizione laterale intorno all’ora di gioco. La Juve ha una tripla chance, in pochi minuti, per chiudere la partita: al 68’ il palo dice no a Dybala e un minuto dopo, al termine di una veloce combinazione con Rabiot, Kean calcia a botta sicura ma trova l’opposizione di un eccezionale Sirigu, bravo a chiudere lo specchio poco dopo a Vlahovic andatosene via in slalom. Allegri, scegliendo l’opzione Morata, risparmia all’attaccante serbo gli ultimi venti minuti. Al 76’ Kean, su assist Dybala e velo Morata,  sbaglia ancora.

Il finale è palpitante. All’83’ Sozza accorda un rigore alla Juventus per un presunto fallo di Gudmunsson su Akè ma poi, richiamato al VAR, rivede la sua decisione. Quattro giri di lancette e il Genoa raggiunge il pareggio: Gudmunsson fa esplodere la Gradinata Nord raccogliendo un suggerimento di Amiri e battendo Szczesny sul secondo palo. Il Genoa cerca in tutti i modi di vincere la partita e si espone al contropiede della Juventus: al 94’, praticamente a porta vuota, Kean calcia a lato. Ribaltamento di fronte e De Sciglio stende Yeboah. Sozza fischia il rigore della speranza: Criscito si prende una rivincita con il destino e regala così un’incredibile vittoria.  

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