Baldassarri, dalla moto alla quarantena: «Mi alleno in casa, mi aiuta anche la cagnolina. E a Vale dico: aspettami, voglio sfidarti»

Baldassarri: «Spero proprio che ad agosto si torni in pista»
Baldassarri: «Spero proprio che ad agosto si torni in pista»
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Mercoledì 22 Aprile 2020, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 16:38

MONTECOSARO -  Il Motomondiale, come d’altronde tutto lo sport, è fermo dall’8 marzo, quando si sono disputate le gare Moto2 e Moto3 a Losail in Qatar. La lunga sosta vede i protagonisti intenti a tenersi pronti per l’eventuale ripresa post-Covid 19. Non fa eccezione naturalmente Lorenzo Baldassarri, che ha iniziato benissimo con un secondo posto tutto di rimonta. Lo abbiamo trovato nella sua casa di Montecosaro, pronto per una chiacchierata.  

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Baldassarri, come si trova in questo momento di pausa? 
«Attualmente vivo in famiglia, con i miei genitori e mio fratello minore Alessio. Adesso sto giocando a burraco con mio padre. Qua ho ottimi spazi di sfogo, anche all’esterno, molto meglio di quanto avrei potuto fare nella mia residenza riminese che utilizzo nel periodo delle gare, dove ho solo 50 metri quadrati a disposizione. Adesso mi sono organizzato bene con una palestra casalinga».

Quali altre passioni ha? 
«Mi piace praticare diversi sport: pallavolo, pesca, beach volley. Ora naturalmente mi devo limitare a leggere libri su argomenti sportivi o dei gialli. Mi piacciono anche le serie tv che trovo su Netflix».

Quant’è stata importante la figura di suo padre Roberto per la carriera? 
«Molto. Abbiamo fatto tanti sacrifici. Grazie a lui e alle persone che mi hanno supportato nelle mie prime trasferte, soprattutto nelle stagioni quando ho corso in Spagna».

Suo padre continua a essere sempre presente? 
«Ora un po’ meno. Ho un mio manager, Simone Battistella, e anche un amico che mi segue sempre: è il fermano Francesco Levi ex pilota di motocross. Mio padre viene meno ma si gode di più le gare da spettatore e da primo tifoso».

Quindi, tornando alla sua palestra casalinga, in questo periodo lei è comunque in perfetta forma… 
«Sì, più di quanto potrei fare a campionato iniziato, quando gli impegni delle trasferte sono fitti. Collabora anche la nostra nuova cagnolina, che ogni mattina alle 7 mi sveglia. Ogni giorno faccio palestra ed esercizi per la postura sulla moto per almeno un’ora e mezzo».

Ci parli del suo fan club, che è particolarmente attivo a Montecosaro.
«Sono almeno 350 soci, mi supportano molto e fanno attività, con un incontro a cena ad inizio anno, le trasferte nelle gare italiane del Mugello e di Misano, con qualcuno che viene anche nella gara in Austria e poi l’incontro di fine anno. Ho un fan club anche in Argentina, formato da dei tifosi di Valentino che mi hanno conosciuto quando sono venuti a Tavullia a visitare l’Academy. Nel Gp da loro fanno un gran baccano con fuochi d’artificio. Poi sono anche tornati in Italia per venire da noi a Montecosaro».

A proposito di Valentino, si sente un po’ un suo erede per i tifosi marchigiani? 
«Certo è un grosso peso da poter avere sulle spalle quando Valentino si ritirerà. Riuscire a fare solo la metà di quello che ha fatto lui, sarebbe tantissimo. Comunque non ha ancora voglia di abbandonare le gare, anzi s’impegna sempre di più perché il livello di queste ultime stagioni si è alzato e non vuole essere da meno».


Come è stata l’esperienza dell’Academy? 
«Importantissima, per quello che Rossi sa trasmettere a livello di motivazione e di approccio a tutti i dettagli delle gare. Immagino che quando Vale smetterà la sua attività sarà ancora più determinante per i giovani se non avrà l’assillo delle corse». 

L’obiettivo della Motogp è imprescindibile per ogni pilota competitivo: che ne dice? 
«Con questa situazione del Coronavirus adesso è tutto in stallo, dovremo vedere se si potranno riprendere i Gran Premi. Lo scorso inverno ho avuto un contatto con il Team Ducati-Avintia dello spagnolo Ruben Xaus, ma passare in Motogp era una scelta un po’ azzardata. Ho preferito continuare a lavorarci bene sopra per riuscire a ottenere prima nuovi risultati per ampliarmi le possibilità».

Cosa ne pensa di questa attesa e i progetti per la ripresa?
«Speriamo si riesca a ripartire.

Non si può certo vanificare il sacrificio di tutti bruciando le tappe. Si parla di agosto, naturalmente a porte chiuse, tutto contenuto al massimo, con un numero limitato di personale nei team. Preferisco correre così in questo modo, anche senza il calore del pubblico».

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