I tennisti "prigionieri" del Covid in Australia, Cocciaretto: «Chiusi in una stanza senza aria»

I tennisti "prigionieri" del Covid in Australia, Cocciaretto: «Chiusi in una stanza senza aria»
I tennisti "prigionieri" del Covid in Australia, Cocciaretto: «Chiusi in una stanza senza aria»
di Roberto Senigalliesi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Gennaio 2021, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 16:18

MELBOURNE - Barricati, da tre giorni, in albergo, a Melbourne, per poter disputare gli Australian Open. È la paradossale situazione che stanno vivendo i due più forti tennisti marchigiani, Stefano Travaglia ed Elisabetta Cocciaretto, che ricorderanno per sempre questa complicata esperienza. Tutti sapevano che ci sarebbero state limitazioni ma era difficile pensare che fossero cosi rigide.

Conseguenza dei casi di Covid riscontrati sui voli che portavano gli atleti a Melbourne che hanno messo in doppia quarantena 72 tennisti, costretti a stare 14 giorni in camera, senza potersi allenare.

I voli di Stefano ed Elisabetta erano covid free, ma la rigidità degli australiani li ha coinvolti visto che per 3 giorni non hanno potuto lasciare la loro stanza. La Cocciaretto è stata più fortunata, visto che ha potuto allenarsi un giorno prima di Stefano.

Elisabetta come sta vivendo questa “prigionia”? 
«Bisogna adattarsi. Sapevamo di dover fare sacrifici per gli Australian Open, in tempo di pandemia, seguiamo le direttive del Tennis Australia, anche se fa strano stare tutto il giorno in una stanza. Ora, almeno posso allenarmi, anche se solo per 5 ore».

Come trascorre le ore, da sola, nella sua stanza d’hotel?
«Un po’ di ginnastica, qualche telefonata oppure mi scambio messaggi con amici e parenti, ma soprattutto gran parte del tempo la passo sui libri. Sto preparando un esame all’Università, sono iscritta a Giurisprudenza a Camerino, quando mi ricapita di avere tempo anche per studiare? Diciamo che faccio di necessità virtù».
Il suo umore risente di questa situazione?
«L’umore è abbastanza buono, bisogna guardare avanti. Speriamo di tornare a giocare presto e che la quarantena finisca. Anche se per 3 giorni non ho visto neanche il mio coach, guardando solo dalla finestra Melbourne, mangiando con il servizio in camera, come tutti in questo grande albergo».
Con chi si allena quando è possibile farlo? 
«Ognuna di noi può allenarsi solo con una giocatrice. Io mi alleno con Sara Errani. Assieme c’è il mio tecnico Fausto Scolari e ad Alice Savoretti, anche lei marchigiana, che è allenatrice di Sara». 
Lunedì compirà 20 anni. Si aspettava un compleanno così?
«Assolutamente no. Lontano da casa è già capitato ma mai in queste condizioni. Magari spegnerò le candeline quando tornerò a casa».
Al di là di questi problemi, cosa si aspetta per il 2021?
«Innanzitutto che si possa tornare a gareggiare. Vorrebbe dire che la pandemia è finalmente passata». 
La classifica mondiale?
«Non ci penso, l’importante è migliorare. Il resto sarà una conseguenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA