Coronavirus, gli striscioni degli ultras della Roma contro la ripresa del campionato

Coronavirus, gli striscioni degli ultras della Roma contro la ripresa del campionato
Coronavirus, gli striscioni degli ultras della Roma contro la ripresa del campionato
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Martedì 5 Maggio 2020, 14:12 - Ultimo aggiornamento: 15:21

Striscioni esposti in diversi punti di Roma, ognuno diverso ma con un messaggio univoco: dopo il dramma dell'emergenza coronavirus considerare la ripresa del campionato di serie A una priorità assoluta è sbagliato. Questa la ferma presa di posizione dei principali gruppi ultras della Roma, che questa mattina hanno deciso di piazzare gli striscioni di dissenso in varie zone della Capitale.

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«C'è chi muore, chi soffre e chi lucra: stop al campionato», «Italia in emergenza sanitaria e sociale, questo campionato si deve fermare», «Con la nazione in questo stato siamo contrari alla ripresa del campionato» e «Il concetto è chiaro: per voi conta meno la salute del denaro! Finché l'emergenza non è finita... nessuna partita! Società e calciatori, donate soldi e tamponi a famiglie e dottori!». Ma anche «Sugli spalti senza la mia gente, che non riparta niente!», «Prima il rispetto e la dignità... per noi il campionato finisce qua!» e «Non siamo complici dei vostri interessi, un calcio al pallone non cancella i decessi. Questa è la nostra mentalità... il gioco finisce qua!».

Questa netta presa di posizione accomuna gli ultras della Roma a storici rivali come i tifosi del Brescia e dell'Atalanta. Le tifoserie organizzate delle due province lombarde più colpite dal coronavirus, già più di un mese fa, avevano chiesto a gran voce di non far ripartire il campionato, perché, come avevano ben spiegato gli ultras bergamaschi, «esultare per un gol della Dea dopo aver pianto amici e parenti non avrebbe senso». Su questo, gli ultras romanisti e quelli del Brescia e dell'Atalanta sono assolutamente concordi, anche se i più maligni sostengono che questa presa di posizione derivi dal timore per la Lazio in piena corsa scudetto. Eppure, per quanto riguarda l'Atalanta, il dramma del coronavirus è arrivato proprio nel momento più alto della storia del club bergamasco, brillantemente qualificato ai quarti di Champions League e con una seria ipoteca alla partecipazione alla massima competizione continentale anche nella prossima stagione.

Va detto, tuttavia, che la posizione degli ultras della Roma non coincide con quella della società: i dirigenti giallorossi, infatti, spingono con decisione per una ripresa delle sedute a Trigoria, poiché le strutture del centro Fulvio Bernardini consentono ai calciatori di allenarsi in sicurezza. Inoltre, in sede sono già arrivati i primi calciatori, che si sono sottoposti a nuove visite mediche in attesa del via libera per poter tornare ad allenarsi dopo due mesi di lavoro individuale a casa. In questo, la posizione di Roma e Lazio è esattamente la stessa.

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