Calcioscommesse: Conte ha chiesto
il rito abbreviato. Domani si decide

Il commissario tecnico Antonio Conte
Il commissario tecnico Antonio Conte
2 Minuti di Lettura
Lunedì 7 Marzo 2016, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 14:49
CREMONA - Potrebbe davvero arrivare prima dell'inizio dei Mondiali in Francia la sentenza per l'allenatore della Nazionale Antonio Conte, imputato per frode sportiva nella maxi-inchiesta della Procura di Cremona sul calcioscommesse per una presunta combine che risale a quando era tecnico del Siena. I suoi difensori, Francesco Arata e Leonardo Cammarata, che avevano sempre escluso l'ipotesi del patteggiamento, hanno formalizzato la richiesta di rito abbreviato nel corso dell'udienza preliminare davanti al gup Pierpaolo Beluzzi il quale, a questo punto, dovrebbe ammettere il rito alternativo e fissare un'udienza che potrà tenersi anche in aprile. I legali del ct non hanno sollevato eccezioni di competenza territoriale (altri avvocati avevano chiesto lo spostamento a Bologna) e, pertanto, Conte potrà affrontare il giudizio «allo stato degli atti», senza quindi ulteriore attività istruttoria e senza attendere la decisione del giudice sulla competenza di Cremona a giudicare, che sembra debba arrivare al termine dell'udienza preliminare.

Richiesta di abbreviato anche per altri: l'ex vice di Conte al Siena e che ora fa parte del suo staff, Angelo Alessi, e anche per l'atalantino Guido Marilungo. Sperano nel proscioglimento, oppure andranno a dibattimento, l'ex capitano atalantino Cristiano Doni, il laziale Stefano Mauri, l'ex bomber della Nazionale Beppe Signori, che sembrava intenzionato a chiedere il patteggiamento e che, evidentemente, ha cambiato idea, oltre che avvocati. Altri hanno chiesto il patteggiamento, tra questi alcuni scommettitori del gruppo degli 'zingarì mentre quello che è ritenuto il loro capo, Hristiyan Ilievski, è già uscito di scena, concordando un anno e dieci mesi.

Usciti dall'inchiesta, sempre col patteggiamento anche le 'gole profondè Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio. Il giudice oggi ha notevolmente sfoltito le richieste di parte civile, oltre 100. Ha ammesso chi ha «uno specifico interesse e poteri di governance del mondo sportivo calcistico», quindi la Figc e la Figc Lega Pro, e soggetti che abbiano «quale specifica finalità la tutela degli interessi di soggetti 'partecipantì alle competizioni sportive», come l'Aic (Associazione italiana calciatori) e la Lega nazionale professionisti di serie B oltre alle società che si sono costituite. Poi le «società abilitate a svolgere regolarmente i concorsi pronostici e relative scommesse su territorio nazionale»: in particolare la società SK365 Malta limited.

Fuori gli «scommettitori» per i quali «è possibile ravvisare un potenziale specifico interesse solo in capo a colui che dimostri, in questa sede, di aver concorso a una o più scommesse in ordine al singolo evento sportivo non ottenendo, per effetto del'accordo che si contesta corruttivo o fraudolento, il risultato sperato» e non l'hanno invece fatto. Fuori anche i tifosi, pur se abbonati, perchè non sono legittimati, «dal momento che non vi è alcun rapporto contrattuale diretto col calciatore (dipendente della società di calcio) nè, tantomeno con il terzo esterno (corruttore)».
© RIPRODUZIONE RISERVATA