FANO - Ci teneva tanto Giovanni Carboni, di Mondolfo, a partecipare alla 57ª edizione della Tirreno-Adriatico, che quest’anno l’avrebbe portato a percorrere le nostre strade affrontando le tappe marchigiane Sefro-Fermo, Apecchio-Carpegna e il gran finale a San Benedetto. La guerra in Ucraina ha però scompaginato i piani del ventiseienne ciclista sancostanzese, costretto a far da spettatore a questa e ad altre gare che avrebbe affrontato con la sua nuova squadra.
La Gazprom-RusVelo, in quanto russa, è stata infatti esclusa dalle corse internazionali dall’Unione Ciclistica Internazionale. Un colpo duro da incassare per l’emergente professionista cresciuto nell’Alma Juventus Fano, che aveva esordito in questo 2022 col 26° posto finale nella Volta a la Comunitat Valenciana. Con lui si sono dovuti fermare anche i suoi compagni di team Marco Canola, Christian Scaroni, Matteo Malucelli, Andrea Piccolo, Alessandro Fedeli e Nicola Conci. Tempestato di chiamate e messaggi da amici e tifosi, Carboni ha deciso di scrivere una lettera aperta per spiegare quanto gli sta accadendo, pur nella consapevolezza che il dramma che si sta vivendo in quella zona del mondo è ben più importante.
«È stata una settimana abbastanza complicata per tutti noi in Gazprom e volevo un po’ informarvi, visto i numerosi messaggi che sono arrivati a me o ai miei famigliari e dei quali vi ringrazio per il pensiero che avete avuto nei miei confronti.